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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Il presidente Oua a fianco alla città di Lamezia nella battaglia a difesa della legalità

Il presidente Oua a fianco alla città di Lamezia nella battaglia a difesa della legalità

Maurizio De Tilla pronto a “istituire un tribunale di fatto” qualora il Governo decida per la soppressione del Palazzo di giustizia di piazza della Repubblica

DI ANTONIETTA BRUNO

Il presidente Oua a fianco alla città di Lamezia nella battaglia a difesa della legalità

Maurizio De Tilla pronto a “istituire un tribunale di fatto” qualora il Governo decida per la soppressione del Palazzo di giustizia di piazza della Repubblica

 

Di Antonietta Bruno

De Tilla

Maurizio De Tilla, presidente dell’Organismo unitario dell’avvocatura italiana, nel malaugurato caso che Lamezia perda il suo Tribunale, condurrà assieme alla città l’ennesima sua battaglia a difesa della “giustizia giusta”. “Anche attraverso l’istituzione in città un tribunale di fatto”. A dichiararlo, a poche ore dal “verdetto finale” che pronuncerà il Governo centrale circa le sorti del tribunale della città della Piana e della sua Procura, lo stesso De Tilla. Nel corso di un convegno-dibattito dal titolo “Geografia giudiziaria e tribunali minori, liberalizzazioni selvagge e rottamazione della giustizia” voluto ed organizzato dal Comitato civico “Salviamo il nostro tribunale a Lamezia Terne” e dall’Ordine degli avvocati sempre di Lamezia Terme e il cui ospite centrale del dibattito è stato, appunto, il presidente dell’Oua, tanti gli elementi portati a conoscenza della nutrita platea.

Pienamente d’accordo con le numerose iniziative a difesa dell’unico presidio di Legalità nella città della Piana, intraprese e portate avanti sin dallo scorso mese di maggio da parte dei componenti del Comitato, dell’Ordine, delle associazioni locali, dalla classe istituzionale e dell’intera città, ha tuonato contro “decisioni capestri e tagli sconsiderati” che anziché portare risparmi e risanare la spesa pubblica, limitano la libertà dei cittadini e cozzano fortemente con la democrazia.

De Tilla, senza mezze parole, ha parlato del susseguirsi di “annunci e monitoraggi” fatti da chi vuole evitare risoluzioni e battaglie giuste. Ha fatto nomi e cognomi delle alte sfere istituzionali che “barattano” beni e servizi per il proprio tornaconto personale. Ha parlato di “leggi balorde” e ancora di quanto la democrazia sia stata annullata e messa sotto i piedi dallo stesso governo che dovrebbe, al contrario, tutelare i diritti della collettività, investire e garantire nella Sanità, nella Giustizia e nella Legalità.

Il presidente Oua, forte dei suoi 36 anni di esperienza ai vertici del settore giustizia, ribadendo che “non c’è un solo elemento reale tra quelli indicati nella legge delega che giustifichi la soppressione del tribunale in questione, e di altri in Calabria e Sicilia”, ha esortato tutti i non mollare la presa e continuare, ancora con il coltello tra i denti, a fare sentire la propria forza.

“Bravo il presidente del tribunale Spadaro – ha detto De Tilla – bravo il Comitato e l’Ordine degli avvocati, bravi i cittadini e bravo il sindaco che in questa battaglia ha coinvolto i primi cittadini di altri 26 Comuni della provincia di Catanzaro (e altri colleghi delle province di Vibo e Reggio Calabria), pronti a dimettersi qualora questo presidio di legalità venga meno”. “Tutto questo non può passare inosservato e non può di certo non tenersene conto. Quello che l’intera città sta trasmettendo, è più forte di ogni istanza affidata ai nostri rappresentanti al governo”. Maurizio De Tilla, in quest’ultimo passaggio si riferisce a quanto la deputazione calabrese e i rappresentanti politici nazionali Rao, Costa e D’Orlando avevano rassicurato nei giorni scorsi. Una sorta di rassicurazione ricevuta a loro volta da parte del governo, che ha poi rivisto e “bocciato” nella giornata di ieri. Un’altalena infuocata, meglio dire, che non trova un equilibrio tra gli interessi della città e quindi dell’intera Calabria, con quelli economici e finanziari dello Stato che per abbassare pochi milioni di euro a fronte di una spesa annuale di 8 miliardi e 600 milioni di euro spesi nel capitolo giustizia, intende con un colpo di spugna eliminare 1.000 uffici giudiziari, anche nelle zone ritenute più a rischio, accollandosi però, spese suppletive per fitti, trasferimenti e, ovviamente, ritardi nei procedimenti. Altro elemento da non sottovalutare quest’ultimo, che De Tilla ha ricordato con una certa amarezza, ovvero la consapevolezza che forse, anche questa strategia null’altro vuole che “ritardare” i grandi processi per mafia. Grandi processi che negli ultimi tempi hanno visto protagonista anche la città di Lamezia.

Opinioni condivise, idee di legalità da portare avanti unitariamente, battagli da combattere fino all’ultimo respiro, se necessario, partecipate anche dal presidente dell’Ordine degli avvocati di Lamezia, Gianfranco Barbieri che ha presieduto l’incontro e che come De Tilla ha affermato che “il Governo Monti sta sbagliando su tutti i fronti riguardanti liberalizzazione e concorrenza”; il sindaco Gianni Speranza pronto tra qualche ora a dimettersi se il Governo deciderà per la “morte di Lamezia” e il presidente del Comitato civico Cesare Materasso che nell’occasione dell’incontro ha ricordato la cronistoria di una battaglia ancora aperta e di certo, non facile.

redazione@approdonews.it