Il premio “Vivarium” di poesia entra nella fase finale
redazione | Il 23, Giu 2011
Giunto alla III edizione è promosso dall’Accademia dei Bronzi e dalle Edizioni Ursini
Il premio “Vivarium” di poesia entra nella fase finale
Giunto alla III edizione è promosso dall’Accademia dei Bronzi e dalle Edizioni Ursini
CATANZARO – Il Premio “Vivarium / Omaggio a Giovanni Paolo II” di poesia, promosso dall’Associazione “Accademia dei Bronzi” e dalle Edizioni Ursini di Catanzaro, giunto alla terza edizione, è entrato ormai nella fase conclusiva. La giuria, presieduta dal dirigente scolastico G. Battista Scalise, ha infatti effettuato nei giorni scorsi una prima selezione ammettendo 337 opere, sulle 1.140 inviate da ogni parte d’Italia e dall’Europa, opere che saranno pubblicate gratuitamente in un’apposita antologia dal titolo “Se sbaglio mi corriverete…” “a testimonianza della grande ricchezza culturale e varietà di temi che il premio Vivarium – sottolinea il presidente dell’Accademia dei Bronzi, Vincenzo Ursini – offre al mondo della poesia contemporanea. Siamo in presenza – aggiunge Ursini – di un avvenimento culturale di primo piano per il quale, fino ad oggi, non abbiamo ricevuto alcun contributo pubblico, a differenza di tante altre iniziative che nulla offrono in termini di qualità e di crescita”.
L’antologia sarà presentata nel corso della premiazione dei vincitori che si terrà a Catanzaro a fine luglio alla presenza di decine di autori, giornalisti e rappresentanti delle Istituzioni.
Di particolare rilievo è il saggio introduttivo “Giovanni Paolo II, il poeta di Dio”, di Nazzareno Bosco, attraverso il quale Bosco ripercorre, con arguzia, le tappe essenziali del percorso esistenziale di Karol Wojtyla, “per una veritiera conoscenza e comprensione della sua produzione poetica”.
“Leggendo le poesie di Wojtyla, – sottolinea il noto primario catanzarese – è come se ci trovassimo nella stessa condizione, mentale e sentimentale, di colui che, in pieno inverno, levando lo sguardo al cielo, attraverso il suo mantello grigio scuro, intravede tratti di frammenti di azzurro con sporadiche stelle luccicanti che, proprio perché rare, si infiggono chiare nella nostra mente e nel nostro cuore. In questi momenti, di vera e pura poesia, il pensiero poetante crea immagini di pura idealità sentimentale che spiccano per originalità e per chiarezza di linguaggio. La struttura lirica, pervasa da un ricco sostrato filosofico, teologico e mistico, si snoda attraverso un largo periodare legando con ordine logico i tempi compositivi”.
“E se è vero – aggiunge Nazzareno Bosco – che la poesia di Karol Wojtyla è ancorata saldamente alle certezze soprannaturali in consonanza con la sua missione, non rifugge dalla drammaticità delle vicende umane, personalizzate spesso da riferimenti autobiografici e dappertutto con autenticità espressiva e commossa partecipazione. L’opera di Wojtyla possiede pertanto momenti di pura poesia, almeno per coloro i quali intendono la stessa, secondo i canoni crociani, come il frutto di una sintesi elevatissima di contenuto e forma”.
Il volume sarà inviato gratuitamente dall’Accademia dei Bronzi a tutte le biblioteche degli Istituti teologici che ne faranno richiesta e a quelle delle più importanti città italiane.
L’edizione dello scorso anno, la cui premiazione si è tenuta nella Sala Sacti Petri dell’Arcivescovado, era stata vinta da Pino Veltri per la sezione “poesia inedita” e da Maria Pia Furina per la narrativa inedita, mentre per la saggistica inedita era stata premiata l’opera “Zeffirelli: una Aida tra microcosmo e macrocosmo” di Adele Fulciniti e Brunella Perri.
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