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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 16 DICEMBRE 2024

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“Il Mesima verso il Contratto di Fiume” E' il tema dell'incontro che si terrà a San Ferdinando l'8 aprile

“Il Mesima verso il Contratto di Fiume” E' il tema dell'incontro che si terrà a San Ferdinando l'8 aprile
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Venerdì 8 aprile alle ore 16, nella sala consiliare del Comune di San Ferdinando si svolgerà l’incontro dal titolo “Il Mesima verso il Contratto di Fiume”, promosso dall’Associazione Mesima Blu con il sostegno dell’Assessorato della Regione Calabria alla Pianificazione Urbanistica e Territoriale nella persona del Prof. Franco Rossi.
Parteciperanno all’incontro il Presidente del Consiglio Regionale, On. Nicola Irto; il presidente della Provincia di Reggio Calabria, Dott. Giuseppe Raffa; l’Assessore regionale alla Pianificazione Territoriale ed Urbanistica Prof. Franco Rossi, la Commissione Straordinaria del Comune di San Ferdinando rappresentata dal Dott. Francesco Greco; il Presidente dell’Ente Parco d’Aspromonte, Prof. Giuseppe Bombino; il Presidente del Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino, dott. Filippo Zerbi; i Sindaci dei 51 Comuni del bacino del fiume Mesima; l’Associazione Italia Nostra,Dott.ssa Angela Martino. Presente anche il CIRF (Centro Italiano Riqualificazione Fluviale) nella persona del referente per la Calabria Ing. Fabio Scionti, che fra l’altro sarà il moderatore dei lavori.
L’obiettivo principale dell’incontro è quello di individuare un percorso operativo condiviso da attivare sul bacino idrografico del fiume Mesima che porti alla stipula del Contratto di fiume, per mezzo del quale tutta la comunità si prenderà cura del fiume e del territorio.
Si provvederà a definire un quadro ambientale e territoriale di riferimento a cui tendere i cui elementi caratterizzanti siano il risultato di un’azione volta al perseguimento di strategie quali, ad esempio:
• riduzione dell’inquinamento delle acque e salvaguardia dell’ambiente acquatico e degli ecosistemi ad esso connessi;
• coordinamento con gli interventi di riduzione e prevenzione del rischio idraulico;
• uso sostenibile delle risorse idriche; riequilibrio del bilancio idrico;
• riqualificazione dei sistemi ambientali e paesistici afferenti ai corridoi fluviali;
• miglioramento della fruizione turistico/ambientale del fiume e delle aree perifluviali;
• condivisione delle informazioni e diffusione della cultura dell’acqua.
Occorre pertanto promuovere la conoscenza di questo strumento innovativo di gestione sostenibile del territorio, giustamente dichiarato avvincente e coinvolgente, accessibile e democratico, capace di riportare le comunità lungo i fiumi. Per questo motivo interverranno: l’esperto di contratti di fiume Ing. Giancarlo Gusmaroli; l’avv. Paola Rizzuto in qualità di membro del Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume; l’Arch. Filippo Barbaro, rappresentante di “Arise Progetti Società Cooperativa a r.l.”; il GAC –Gruppo Azioni Costiere – Costa degli Dei – rappresentato dal Dott. Rocco Faga.

Di seguito il programma sintetico della giornata:
ore 15.30 : Accoglienza e registrazione partecipanti
ore 16.00 : Apertura lavori
ore 16.30: Interventi
ore 17.45: Tavola rotonda e interventi del pubblico
Conclusioni a cura del Prof. Franco Rossi

Si sta realizzando davvero qualcosa di importante con prospettive di ampia portata sul fronte della difesa e della valorizzazione del nostro fiume. Perché un contratto di fiume sia vincente però è necessario che parta dal basso e che sia condiviso dai singoli cittadini, dagli enti locali, dalle imprese e dai professionisti, dalle associazioni di categoria nonché da tutte le associazioni culturali, sportive, ricreative ed ambientali del territorio. Il contratto di fiume Mesima è una grande opportunità da cogliere tutti insieme.

CONTRATTO DI FIUME

I Contratti di Fiume (CdF) sono strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale.
I soggetti aderenti al CdF definiscono un Programma d’Azione (PA) condiviso e si impegnano ad attuarlo attraverso la sottoscrizione di un accordo.
Rientrano in questa definizione anche i contratti di lago, di costa, di acque di transizione, di foce e di falda, qualora gli strumenti sopra descritti vengano utilizzati ponendo l’attenzione a categorie di corpo idrico diverse dal fiume.
Requisiti di finalità e coerenza
I contratti di fiume contribuiscono al perseguimento degli obiettivi delle normative in materia ambientale, con particolare riferimento alla direttiva 2000/60/CE (direttiva quadro sulle acque), che prevede il raggiungimento del “buono stato” di qualità dei corpi idrici, alle relative direttive figlie, unitamente alla direttiva 2007/60/CE (direttiva alluvioni) , e alle direttive 42/93/CEE (direttiva Habitat) e 2008/56/CE (direttiva quadro sulla strategia marina) , in quanto utile strumento per la prevenzione e riduzione dell’inquinamento, l’utilizzo sostenibile dell’acqua, la protezione dell’ambiente e degli ecosistemi acquatici; la mitigazione degli effetti delle inondazioni e della siccità nonché per il coordinamento e la coerenza delle azioni e degli interventi previsti per l’attuazione delle suddette direttive.
I contratti di fiume sono coerenti con le previsioni di piani e programmi già esistenti nel bacino idrografico di riferimento/sub-bacino e per il territorio oggetto del CdF e, qualora necessario, possono contribuire ad integrare e riorientare la pianificazione locale e a migliorare i contenuti degli strumenti di pianificazione sovraordinata, in conformità con gli obiettivi delle normative ambientali di cui al punto precedente.
Requisiti di impostazione
I Contratti di Fiume si articolano nelle seguenti fasi:
Condivisione di un Documento d’intenti contenente le motivazioni e gli obiettivi generali, stabiliti anche per il perseguimento degli obblighi cui all’articolo 4 della direttiva 2000/60/CE e delle direttive figlie, le criticità specifiche oggetto del CdF e la metodologia di lavoro, condivisa tra gli attori che prendono parte al processo. La sottoscrizione di tale documento da parte dei soggetti interessati dà avvio all’attivazione del CdF;
Messa a punto di una appropriata Analisi conoscitiva preliminare integrata sugli aspetti ambientali, sociali ed economici del territorio oggetto del CdF, come ad es.: la produzione di una monografia d’area o Dossier di caratterizzazione ambientale (inclusa un’analisi qualitativa delle principali funzioni ecologiche), territoriale e socio-economico (messa a sistema delle conoscenze), la raccolta dei Piani e Programmi (quadro programmatico), l’analisi preliminare sui portatori di interesse e le reti esistenti tra gli stessi. Tra le finalità dell’analisi vi è la definizione e/o valorizzazione di obiettivi operativi, coerenti con gli obiettivi della pianificazione esistente, sui quali i sottoscrittori devono impegnarsi;
Elaborazione di un Documento strategico che definisce lo scenario, riferito ad un orizzonte temporale di medio-lungo termine, che integri gli obiettivi della pianificazione di distretto e più in generale di area vasta, con le politiche di sviluppo locale del territorio;
Definizione di un Programma d’Azione (PA) con un orizzonte temporale ben definito e limitato (indicativamente di tre anni), alla scadenza del quale, sulla base delle risultanze del monitoraggio di cui al successivo punto 2.g), sarà eventualmente possibile aggiornare il contratto o approvare un nuovo PA. Il PA deve indicare oltre agli obiettivi per ogni azione anche gli attori interessati, i rispettivi obblighi e impegni, i tempi e le modalità attuative, le

risorse umane ed economiche necessarie, nonché la relativa copertura finanziaria.
Il PA contiene una descrizione sintetica del contributo delle singole azioni al perseguimento delle finalità di cui alle direttive 2000/60/CE (direttiva quadro sulle acque), 2007/60/CE (direttiva alluvioni) e 42/93/CEE (direttiva Habitat) e delle altre direttive pertinenti;
Messa in atto di processi partecipativi aperti e inclusivi che consentano la condivisione d’intenti, impegni e responsabilità tra i soggetti aderenti al CdF ;
Sottoscrizione di un Atto di impegno formale, il Contratto di Fiume, che contrattualizzi le decisioni condivise nel processo partecipativo e definisca gli impegni specifici dei contraenti;
Attivazione di un Sistema di controllo e monitoraggio periodico del contratto per la verifica dello stato di attuazione delle varie fasi e azioni, della qualità della partecipazione e dei processi deliberativi conseguenti.
Informazione al pubblico. I dati e le informazioni sui Contratti di Fiume devono essere resi accessibili al pubblico, come richiesto dalle direttive 4/2003/CE sull’accesso del pubblico all’informazione e 35/2003/CE sulla partecipazione del pubblico ai processi decisionali su piani e programmi ambientali, attraverso una pluralità di strumenti divulgativi, utilizzando al meglio il canale Web.
Tratto da “Definizioni e Requisiti Qualitativi di base dei Contratti di Fiume” Tavolo Nazionale Contratti di Fiume, Gruppo di Lavoro 1: Riconoscimento dei CdF a scala nazionale e regionale e definizione di criteri di qualità DOC1 – 12 marzo 2015