Il magistrato Mollace in procura a Catanzaro. Deve rispondere dell’accusa di corruzione
redazione | Il 24, Feb 2014
L’ex sostituto procuratore generale di Reggio Calabria faccia a faccia con gli inquirenti di Catanzaro che stanno indagando su di lui: è accusato, tra l’altro, di non aver approfondito le dichiarazioni rilasciate da due collaboratori di giustizia
Il magistrato Mollace in procura a Catanzaro. Deve rispondere dell’accusa di corruzione
L’ex sostituto procuratore generale di Reggio Calabria faccia a faccia con gli inquirenti di Catanzaro che stanno indagando su di lui: è accusato, tra l’altro, di non aver approfondito le dichiarazioni rilasciate da due collaboratori di giustizia
CATANZARO – Si è detto estraneo alle accuse il magistrato Francesco Mollace, sentito dalla Procura di Catanzaro nell’ambito di una indagine che lo vede indagato per presunte omissioni nello svolgimento di attività d’indagine sulla cosca della ‘ndrangheta dei Lo Giudice di Reggio Calabria. Mollace, ex sostituto procuratore generale di Reggio Calabria ed attualmente in servizio presso la procura generale della Corte d’appello di Roma, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Nicola Cantafora, è stato sentito dal Procuratore di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, dall’aggiunto Giuseppe Borrelli e dai sostituti Gerardo Dominijanni e Domenico Guarascio. La Procura di Catanzaro ipotizza nei confronti di Mollace alcune omissioni nelle indagini sulla cosca della ‘ndrangheta dei Lo Giudice e circa l’omicidio di Angela Costantino, moglie del boss Pietro Lo Giudice. Su quest’ultima vicenda i Pm del capoluogo calabrese ipotizzano l’omessa riapertura delle indagini anche in presenza di dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia Maurizio Lo Giudice e Paolo Iannò. Le indagini della Procura di Catanzaro hanno avuto inizio dopo le dichiarazioni rese dal pentito Antonino Lo Giudice. Nel corso dell’interrogatorio Mollace ha fornito ai magistrati di Catanzaro una serie di documenti ed atti che dimostrerebbero le attività investigative svolte mentre era in servizio presso gli uffici giudiziari di Reggio Calabria. Al termine dell’interrogatorio Mollace ha mantenuto il massimo riserbo e non ha voluto rilasciare dichiarazioni.