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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Il giornalista Claudio Cordova al “Maggio dei Libri” di Lamezia Terme

Il giornalista Claudio Cordova al “Maggio dei Libri” di Lamezia Terme

“Responsabilità del Sistema è anche dei cittadini che non fanno il proprio dovere”

Il giornalista Claudio Cordova al “Maggio dei Libri” di Lamezia Terme

“Responsabilità del Sistema è anche dei cittadini che non fanno il proprio dovere”

 

 

Lamezia Terme – “Il Sistema Reggio si è radicato perché troppi hanno rinunciato al
proprio dovere di cittadini, consentendo alla ‘ndrangheta di infiltrarsi
in ogni piega della vita reggina, dalla politica al mondo dell’imprenditoria e
delle professioni”. Così il giornalista e consulente della commissione
parlamentare antimafia Claudio Cordova che ieri ha presentato il suo ultimo libro
“Il Sistema Reggio” in un’iniziativa, organizzata dall’associazione
culturale InOper@, inserita nella programmazione del “Maggio dei Libri” promosso
dal Sistema Bibliotecario Lametino e dal Comune di Lamezia Terme.

Un sistema “trasversale”,
che non ha colore politico perché a ricercare l’accordo con le cosche a Reggio
Calabria sono stati esponenti di tutti gli schieramenti. Un sistema capace
di “entrare nelle stanze del potere più impensabili”, facendo leva su “un
potere criminale come quello della ‘ndrangheta che, a differenza di Cosa
Nostra, alla logica delle stragi ha preferito muoversi nel silenzio divenendo
l’organizzazione criminale più pervasiva a Reggio, in Calabria e in tutti i
luoghi dove si è radicata”. Queste le caratteristiche del “Sistema” per il
giornalista reggino che a Lamezia ricostruisce, con carte e atti della
magistratura alla mano, le dinamiche di un intreccio che ha le sue radici negli
anni ’70 e che ha raggiunto il suo apice tra il 2002 e il 2012, fino allo scioglimento
del consiglio comunale reggino per
contiguità con la ‘ndrangheta.

“Questo libro non vuole
essere un’enciclopedia, sono tanti i nodi del Sistema Reggio che rimangono da
sciogliere, ma è il contributo per cercare di ricostruire il sistema di relazioni
di potere che ha governato in questi anni la città di Reggio Calabria proiettata
all’esterno come un modello”, ha
detto ancora Cordova che, nell’incontro con il pubblico lametino, ha delineato
le condizioni di un “sistema” che possono riprodursi dovunque, non solo a
Reggio. “Non si tratta di un sistema fatto solo di reati penali ma anche da una
serie di atti contrari all’etica pubblica e a volte anche privata che fanno
melassa e che hanno reso il sistema inattaccabile” evidenzia il direttore de
Ildispaccio.it che dopo due anni di commissariamento del comune reggino ammette
di non vedere segnali di speranza per la comunità reggina. Tuttavia – ha
aggiunto – “esiste un non-sistema, a Reggio e in qualsiasi altra città della
nostra regione, che è fatta di quelle persone oneste che non rinunciano al
coraggio della dignità verso se stessi e verso la propria comunità: questo libro
prova a dare delle tracce, ad
accendere dei fuochi, ma la parte del leone per scardinare il sistema va fatta
dai singoli cittadini, compiendo il proprio dovere”. A conversare con l’autore,
il Sostituto Procuratore Luigi Maffia per il quale “realtà come quelle
descritte dal libro di Claudio Cordova si determinano perché troppi cittadini
hanno abdicato al ruolo di controllori delegando solo alla magistratura la
lotta alla criminalità”. All’incontro a Palazzo Nicotera, hanno partecipato il
Sindaco Gianni Speranza e l’Assessore Rosario Piccioni che ha parlato di “una
pagina nera per la storia calabrese che vede sia per lo scioglimento del Comune
di Reggio sia per la fine anticipata della legislatura regionale gli stessi
protagonisti” sottolineando come “in Calabria il cambiamento è possibile se
ogni cittadino fa la sua parte e inchieste come quelle di Cordova tentano di
scardinare un sistema che in questi anni si è radicato anche a causa delle
omissioni della stampa calabrese”.

In mattinata, Claudio
Cordova ha incontrato gli studenti del Liceo Campanella nell’ambito del
Progetto Pon “Scuolinforma” coordinato dalla professoressa Michela Cimmino. La docente
ha evidenziato come “il libro di Cordova è un segnale importante per i giovani calabresi
e li spinge, come facciamo ogni giorno come scuola, a prendere una posizione,
uscendo dalla zona grigia e scegliendo con chiarezza da che parte stare”.