Il silenzio dell’editore prende a “calci” le redazioni de “L’Ora della Calabria”

di CARMELO NICOTERA

Il Ci(tri)gno di Utrecht

Il silenzio dell’editore prende a “calci” le redazioni de “L’Ora della Calabria”

di Carmelo Nicotera

No, purtroppo, non è lo scoop che tutti ci saremmo sognati: Marco Van Basten non acquisterà l’Ora della Calabria. Il suo talento, il suo estro calcistico, la poesia dei suoi colpi su un campo da calcio si possono però collegare inevitabilmente alle attività quotidiane che gli “occupanti” delle redazioni del giornale “ammutinato” svolgono per riappropriarsi di un diritto calpestato, violentato, umiliato da signorotti locali che turbano l’evoluzione culturale e sociale di questa Terra: questo diritto si chiama informazione libera. Gli ultimi momenti della carriera del campione olandese, costretto a ritirarsi dal calcio giocato a causa di una serie di infortuni, ricordano molto l’esperienza che stanno vivendo questo gruppo di giornalisti, obbligati, proprio come il funambolo orange, a dover interrompere l’esercizio del proprio mestiere e della propria passione a causa di un “tackle in scivolata” di politica, finanza, malaffare. La storia del Cigno di Utrecht diventa dunque la storia del Ci(tri)gno dell’Ora.
Diventa attuale uno spot televisivo dell’allora compagnia telefonica Sip, poi diventata Telecom, magistralmente interpretato da Massimo Lopez: “Una telefonata ti allunga la vita”. La registrazione della conversazione tra l’editore Citrigno e lo stampatore De Rose, che evidenziava palesi pressioni dell’Umbé nostrano per evitare la pubblicazione della notizia riguardante l’iscrizione nel registro degli indagati del figlio del Senatore Gentile, culminate con la tempestiva rottura della rotativa e la mancata presenza del giornale nelle edicole, sembrava potesse rappresentare l’inizio di una nuova epoca nel settore dell’informazione calabrese, con proprietà e linea editoriale che correvano di pari passo verso l’esplorazione di un nuovo continente della comunicazione. A distanza di giorni, però, è stato constatato che quella telefonata ha contributo di fatto a spegnere la vita della testata. Stop alle pubblicazioni, ferie coatte, ritiro delle macchinette del caffè e delle stampanti: l’editore, tramite il liquidatore di fiducia, ha provato a stroncare la carriera dei cronisti calabresi. Un intervento durissimo, premeditato, da cartellino rosso, il cui unico intento era quello di spezzare i sogni, le aspettative, le speranze di questi professionisti del settore culturale calabrese. Il silenzio di Citrigno, interrotto solo da sgrammaticate mail del liquidatore Bilotta indirizzate ai giornalisti, fa venire alla mente i molti falli subiti da Van Basten che lo hanno indotto ad interrompere anzitempo la storia d’amore con il gioco del calcio. La caviglia del talento di Utrecht non ha resistito al logorio e all’usura degli anni di attività agonistica; i polpastrelli dei ragazzi dell’Ora, invece, non hanno tremato dinanzi le intimidazioni ed i giochi di potere volti ad imbavagliare uno strumento di sapere.
Seguendo le orme dell’ex giocatore del Milan, i protagonisti della “rivoluzione” hanno “dribblato” elegantemente malcostume, burocrazia, intrecci torbidi e sono riusciti a conquistare il Pallone d’Oro per la Calabria: l’occupazione ad oltranza delle redazioni di Reggio Calabria e Rende. Hanno sconfitto l’impenetrabile “difesa” dell’omertà; hanno utilizzato il sistema di gioco “tiki taka” mandando in visibilio la platea della rete; hanno fatto “catenaccio” delle loro idee ed in contropiede hanno vinto contro il pregiudizio e l’indifferenza di un territorio contaminato dal sistema clientelare. Marco Van Basten si ritirò dal calcio giocato nel 1995. I giornalisti de “L’Ora della Calabria” hanno iniziato una “nuova” carriera il 25 Aprile del 2014. Una sola morale: non è ancora giunta “L’Ora” del Canto del Ci(tri)gno.