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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 08 MAGGIO 2024

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I “senzatetto”, gli invisibili rimasti sempre più soli in tempi di coronavirus e multati pure a Reggio Calabria Le reazioni arrivate solo dai due partiti sovranisti, Fratelli d’Italia e Lega (sic!). Che fine ha fatto Antonio Gramsci?

I “senzatetto”, gli invisibili rimasti sempre più soli in tempi di coronavirus e multati pure a Reggio Calabria Le reazioni arrivate solo dai due partiti sovranisti, Fratelli d’Italia e Lega (sic!). Che fine ha fatto Antonio Gramsci?
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Da ieri che quasi tutti i giornali calabresi online, stanno riportando le notizie di indignazione per delle multe fatte dalla Polizia Locale di Reggio Calabria ai cosiddetti “senzatetto”, ovvero a quelle persone definite “clochard” o meglio “senza fissa dimora”.
La notizia che ha destato tanto scalpore è stata riportata dal giornale “L’Avvenire di Calabria”, giornale dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, proprio ieri dal titolo “Reggio, senzatetto multati per occupazione del suolo pubblico” a firma di Federico Minniti.
Giustappunto per far capire di cosa si sta parlando, abbiamo deciso di portare all’attenzione quando scritto dal giornale online sulla questione in essere e che, com’è normale che sia ha ricevuto un’indignazione generale perché prendersela con gli ultimi, con i cosiddetti “invisibili” non è mai cosa buona e giusta. Che poi multare un “invisibile” sarebbe come fare un buco nell’acqua. E cosa ci sarebbe da multare…vabbè!
Nel servizio giornalistico c’è scritto che “fioccano le multe della Polizia Municipale anche a Reggio Calabria. La Città dei Bronzi non è immune a un virus che si sta diffondendo lungo lo Stivale proprio in concomitanza con il più temuto (e dibattuto) Covid-19: è ormai moda, in Italia, contestare il reato di occupazione abusiva del suolo pubblico a chi vive per strada”.
Ovviamente questi “invisibili” in quanto tali non hanno voce come potrebbero averla altri, nemmeno per indignarsi. Ed ecco che in un momento in cui c’è un ministro che piange perché verranno regolarizzati oltre mezzo milione di immigrati, per loro, i senzatetto, non piange nessuno e, vogliamo piangere noi, ma facendo scorrere lacrime di indignazione, sempre se la notizia fosse vera, e non visto che un giornale l’ha riportata con tanto di firma, adottiamo la presunzione di veridicità. E premesso pure che noi siamo sempre stati e lo saremo, a fianco di tutte le forze dell’ordine che hanno svolto un lavoro immenso in tempi di Covid.
La notizia, come dice l’Avvenire, che il 13 maggio scorso “alcuni soggetti senza fissa dimora sono stati sanzionati con un verbale redatto dai Vigili urbani di Reggio Calabria (…) I multati, pure dichiarando di essere senza fissa dimora, sono stati sanzionati”. Ovviamente la Polizia Locale ha fatto il suo dovere, adesso sul concetto di tolleranza e di “elasticità” in merito noi lo abbiamo già approfondito tempo fa con la multa ad una ragazza rea di portare il proprio cane (malato terminale) per essere sottoposto a dei cicli di chemioterapia. Ma su questo poi è calato il silenzio e la compassione sembra solo appartenere a quell’Idiota del principe Myskin di Dostoevskij. I Vigili Urbani hanno fatto il loro dovere ligi al servizio che svolgono. Bene.
L’articolista scrive anche una verità che accomuna molte realtà del paese, ovvero quando muore un clochard nessuno se ne accorge, sono gli stessi che fanno la fila per un piatto caldo nelle varie parrocchie e tutto quello che già sappiamo. Ma multare, suvvia. Diamogli una degna sistemazione come un tetto dove ripararsi, ecco perché poi si creano discriminazioni sociali e c’è la pletora di legionari che aizzano per la commozione di un ministro vero gli extracomunitari. L’uguaglianza ha fatto sempre miracoli se attuata.
Le reazioni. Visto e considerato che presto il comando della Polizia Locale chiarirà l’accaduto (speriamo non come la vicenda del cane malato terminale), ma noi vogliamo evidenziare da chi sono arrivate le indignazioni per questo episodio. Stiamo parlando degli ultimi, degli invisibili quelli che rientrano nei valori della cosiddetta “giustizia sociale” dove i padri fondatori della Costituzione ne hanno fatto un caposaldo inossidabile. E dove uomini come Pertini, Amendola, Rosselli, Matteotti, Gramsci, Gobetti, Berlinguer senza dimenticare altri come Di Vittorio, Placido Rizzotto, Pietro Nenni, tutti uomini figli dell’uguaglianza e dei diritti sociali. Gli eredi (o presunti tali) di questi uomini sono rimasti (almeno fino ad ora) in silenzio. Chi ha parlato invece? Fratelli d’Italia e la Lega (sic!). I due partiti che oggi vengono definiti come “sovranisti”, “deriva populista”, “avvento del nuovo fascismo”, hanno preso la difesa degli “invisibili”, si sono appropriati di quelle battaglie che erano di quei padri fondatori della Sinistra e che ne facevano un motivo di vanto e di battaglie.
Ecco com’è cambiato lo scenario politico di questi tempi e poi ci lamentiamo perché tali partiti lievitano di voti anche nel Mezzogiorno. Nella speranza che tutto venga chiarito per il meglio, intanto, riflettiamo anche su questi aspetti politico sociali dei nostri tempi di coronavirus (e anche prima secondo noi).