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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

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Guccione: “Trematerra ha mentito sull’indennità ai dirigenti Arssa e ora deve dimettersi”

Guccione: “Trematerra ha mentito sull’indennità ai dirigenti Arssa e ora deve dimettersi”

| Il 14, Mar 2013

“Come può, l’assessore disconoscere quanto è ampiamente documentato in atti e delibere in riferimento ad una vicenda che ha del paradossale?”

Guccione: “Trematerra ha mentito sull’indennità ai dirigenti Arssa e ora deve dimettersi”

“Come può, l’assessore disconoscere quanto è ampiamente documentato in atti e delibere in riferimento ad una vicenda che ha del paradossale?”

 

 

“L’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra farebbe bene ad informarsi meglio su quello che accade presso il suo assessorato per evitare di continuare a collezionare solo brutte figure”.

E’ quanto afferma, in una nota, il Consigliere regionale del Pd Carlo Guccione che chiede al titolare dell’assessorato regionale all’agricoltura di dire tutta la verità e di dimettersi immediatamente per quanto riguarda la vicenda del riconoscimento delle indennità di posizione e di risultato ai dirigenti ARSSA, oggetto di una documentata interrogazione presentata dallo stesso consigliere regionale dei democrat al presidente della Regione Giuseppe Scopelliti.

“Trematerra, che è già stato costretto a sospendere, dopo le obiezioni di illegittimità, i decreti dirigenziali n.279 e n. 280 del 25.02.2013 aventi oggetto “Avvisi di selezione interna ed esterna per la copertura posti dirigenti ARSAC” – afferma Guccione nella nota – oggi si vede costretto a ricorrere addirittura alle bugie in merito alla vicenda della Contrattazione Decentrata Integrativa relativa al personale dirigente dell’Arssa per gli anni 2011 e 2012.

Un assessore regionale all’agricoltura non può non sapere che con Delibera del Commissario Liquidatore n. 260 del 21.12.2012, ha costituito il fondo per la produttività collettiva del personale per gli anni 2011-2012 (guarda caso, il giorno prima, cioè il 20.12.2012, era entrata in vigore la legge n. 66 di “Istituzione dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura-ARSAC!); non può ignorare, inoltre, che sempre attraverso una deliberazione del Commissario Liquidatore, la n. 262 del 31.12.2012, avente per oggetto la “Nomina della delegazione trattante di parte pubblica – Personale comparto e area dirigenza – Anno 2011/2012”, era stata nominata una delegazione trattante dell’area dirigenza per stabilire le indennità di posizione e di risultato per gli anni 2011 e 2012 di un’azienda (udite, udite!) commissariata e messa in liquidazione sin dal 2007 (sei anni fa) e che, al momento dell’adozione di questa delibera del Commissario Liquidatore, era stata già pubblicata sul BURC del 17.12.2012, la legge con la quale si istituiva la nuova azienda regionale per l’agricoltura.

Il 6 febbraio del 2013, infine, con due distinti verbali per gli anni 2011 e 2012 denominati “ARSSA, gestione liquidatoria ex articolo 5 – Legge Regionale 9/2007 – Contrattazione Decentrata integrativa relativa al personale dirigente dell’ARSSA” sono state determinate le indennità di posizione per l’anno 2011 di 43.944,00 euro per i dirigenti di settore e di 40.824,00 euro per i dirigenti dello staff legale, ecc. ecc, e 36.144,00 euro e un’indennità di risultato che varia da 21.000,00 euro a 18.900,00 euro. La stessa cosa è stata fatta per l’anno 2012.

Come può, l’assessore Trematerra, disconoscere quanto è ampiamente documentato in atti e delibere in riferimento ad una vicenda che ha del paradossale? Può, infatti, un’azienda in liquidazione dal 2007, riconoscere oggi ai propri dirigenti un’indennità di risultato e di posizione?

Trematerra, dunque, mente sapendo di mentire! Non gli resta altro da fare che ammettere di non aver detto la verità e di dimettersi immediatamente”.

“Per quanto ci riguarda – conclude Guccione – andremo avanti fino in fondo, chiederemo quali collegamenti esistono tra questa vicenda e la recente campagna elettorale che ha visto il potentissimo assessore regionale Michele Trematerra candidato al Senato e risultato non eletto nella lista Monti e della vicenda investiremo le autorità e le istituzioni competenti perché venga definitivamente fatta chiarezza e si eviti, in futuro, che vengano allegramente sperperate risorse pubbliche, mentre una larghissima fascia della popolazione calabrese è quotidianamente costretta ad affrontare sacrifici enormi per arrivare alla fine del mese”.