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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Guccione: “La discarica Sant’Ippolito va bonificata”

Il consigliere regionale del Pd questa mattina ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti

Guccione: “La discarica Sant’Ippolito va bonificata”

Il consigliere regionale del Pd questa mattina ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti

 

 

REGGIO CALABRIA – “Sono passati più di vent’anni (era il 1992) dalla chiusura dell’ex discarica di S. Ippolito e ancora non è stata avviata alcuna attività per bonificare questo sito”. E’ quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione. “Tutto ciò accade – prosegue Guccione – nonostante esso sia stato classificato ad alto rischio e in Infrazione Comunitaria 2003-2007 ed occupi il tredicesimo posto in una classifica che comprende i 600 siti più pericolosi della Calabria. Allo stato attuale l’iter di bonifica è fermo solo al progetto, nonostante la Procura della Repubblica di Cosenza abbia aperto un’inchiesta”. Il consigliere regionale del Pd questa mattina ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, con la quale chiede di sapere “quali iniziative urgenti e necessarie si intendono intraprendere per la definitiva bonifica ambientale e la messa in sicurezza del sito dell’ex discarica di S. Ippolito e se si intende attivare per questa area a sud del comune di Cosenza quanto previsto dal Progetto Miapi (Monitoraggio delle aree potenzialmente inquinate) avviato dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con il Comando Carabinieri Tutela Ambiente e con le Agenzie Regionali per l’Ambiente per la mappatura del territorio finalizzato alla realizzazione delle carte del rischio, al ripristino delle condizioni ambientali e alla tutela della salute pubblica”. Guccione chiede, infine, che siano coinvolte in questo percorso anche l’Unical, l’Arpacal e l’Asp di Cosenza “affinchè venga immediatamente avviato uno studio epidemiologico ambientale e di sorveglianza epidemiologica sanitaria, sia in termini prospettici che retrospettivi sulle incidenze tumorali e venga effettuato un monitoraggio costante dell’acqua, del sottosuolo e dell’atmosfera per stabilire la presenza eventuale di sostanze chimiche e tossiche, al fine di garantire l’incolumità e la salute dei cittadini”.