Guardare all’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili a scuola
redazione | Il 12, Mag 2014
Questo il senso della manifestazione che l’Adda ha organizzato a Caraffa del Bianco
Guardare all’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili a scuola
Questo il senso della manifestazione che l’Adda ha organizzato a Caraffa del Bianco
CARAFFA DEL BIANCO – Guardare all’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili a scuola, sotto una luce nuova, è stato questo il senso della manifestazione che ha avuto luogo sabato pomeriggio a Caraffa nella splendida cornice di Piazza Municipio del Comune e dedicata proprio a questo importante argomento. Promosso dell’associazione dall’Associazione Diritti Diversamente Abili e patrocinato dal comune di Caraffa rappresentato al tavolo dei relatori dal sindaco Stefano Umberto Marrapodi, il convegno ha visto la partecipazione di un folto pubblico, attento nell’ascolto dei numerosi relatori che si sono avvicendati negli interventi. Dopo i saluti di Marrapodi si è entrati nel vivo della tematica attraverso un’analisi attenta delle modalità che hanno consentito al comune di Caraffa di garantire da ben quattro anni l’assistenza socio educativa ai due bambini disabili del Comune. Una location, quella scelta che non giunge a caso ma che vuole cristallizzare da un lato e promuovere dall’altro l’impegno che questo piccolo comune è riuscito a portare aventi negli anni. In tempi in cui il patto di stabilità impone difficoltà oggettive a chi è chiamato ad amministrare un comune si riescono ancora a vedere esempi di buona amministrazione che non si definiscono tali solo per i conti in ordine ma per i servizi offerti al cittadini. La destinazione delle risorse, per quanto esigue rimane in primo luogo un problema, non solo di capacità progettuale ma soprattutto di volontà politica. Lo dimostra il caso di Caraffa del Bianco, la cui amministrazione, guidata dal sindaco Stefano Umberto Marrapodi, ha trovato il modo, non solo di garantire i diritti all’assistenza educativa dei due bambini diversamente abili cittadini di Caraffa, ma di assicurare la continuità del servizio mediante la stipula di contratti a tempo determinato (per tutta la durata dell’anno scolastico) con educatori professionali scelti, in base ai curricula, di concerto con l’Istituto Comprensivo e l’unità multidisciplinare dell’ASP. Una formula che consente, peraltro, di evitare reiterati avvicendamenti, non certo proficui sotto il profilo psicologico e didattico. Puntuale e precisa la disamina del responsabile dell’area amministrativa e servizi sociali Michele Germanò che curando gli aspetti puramente tecnici ha chiarito l’iter burocratico che vige dietro l’erogazione del servizio. Collaborazione, sinergia d’intenti, e azioni programmatiche consentono al comune di Caraffa di proseguire in questo percorso. Collaborazione che spesso manca in moltissimi comuni della provincia, e non solo, e che provoca inefficienze e mancanza di servizi. Da questo punto di vista, è stato assai puntuale e prezioso il contributo offerto dal presidente della III commissione politiche sociali Alessandra Polimeno attraverso un’analisi degli strumenti normativi messi a disposizione dalla Provincia che interagisce con gli istituti scolastici e coi Comuni anche quando questi ultimi, come denunciato proprio dall’Adda, non producono la documentazione sufficiente a sfruttare appieno i fondi e le opportunità a sostegno degli alunni diversabili previsti dalla legge. Ma la dottoressa non è stata l’unica rappresentante istituzionale presente al tavolo dei relatori, prezioso anche in contributo apportato dal consigliere regionale Tilde Minasi che forte anche della sua esperienza politica come assessore alle politiche sociali del comune di Reggio Calabria ha ricordato come sia importante poter contare su docenti preparati, sensibilizzati e formati sul tema. Prezioso il contributo di Ilenia Voce, educatrice professionale, delle rappresentanti dell’associazione “Per Mano” di Reggio Calabria e dell’insegnate Caterina La Torre. Le loro esperienze di vita hanno voluto essere un esempio tangibile, un volano in grado di creare le condizioni affinché le difficoltà che quotidianamente impediscono, a chi soffre di disabilità. possano essere dipanate creando quello sviluppo socioculturale che naturalmente condurrebbe a una reale integrazione. “A volte la vita ci pone da vanti sfide durissime spronandoci a tirare fuori il meglio di noi ed è proprio quando gli eventi ci travolgono che è importante iniziare a guardare la vita con oggi diversi”. Un esempio di coraggio, di forza è quello che quotidianamente l’associazione Onlus Per mano di Reggio Calabria ci offre da 2002 con un sostegno concreto alle famiglie che affrontano il disagio della distrofia muscolare. che ha deciso di dimostrare con l’aiuto dei suoi angeli che la diversità non è emarginazione ma arricchimento. “Talvolta i limiti esistono in chi guarda, perché ciò che è importante ricordare è che disabilità significa soprattutto adattabilità. Buttare giù tutte le barriere, lottare per la reale affermazione di diritti presenti ancora solo sulla carta. Vito Crea fondatore e leader dell’associazione parte da questa constatazione e chiarisce davanti al pubblico di Caraffa da dove parte l’inpegno dell’Adda che come primo atto ha inviato a tutti i dirigenti scolastici della Provincia la modulistica per la richiesta ai comuni del materiale didattico specialistico, giusta la circolare della Provincia di Reggio Calabria del 06.02.2014 relativa legge regionale 27/1985. Tra le ultime iniziative promosse dall’associazione la raccolta firme per il sostegno alla campagna “Cresco Attivo”, che trae spunto dalla proposta di legge dell’atleta e parlamentare Laura Coccia per insegnare l’educazione fisica e sportiva nella scuola primaria. Realizzare quel connubio tra attività, partecipazione e pathos in grado di sollecitare la collettività al rispetto dei propri doveri con l’obiettivo che ogni comune, ogni istituzione di faccia carico delle proprie responsabilità. Bisogna partire da un semplice principio: dietro la diversità c’è una persona che ha gli stessi diritti degli altri, è questo l’impegno dell’Adda che non si ferma a Caraffa, ma prosegue il suo viaggio e la sua lotta, per dare voce a chi voce non ha.
Moderatrice dell’evento e’ stata la dott.Adelina Beatrice Scorda giornalista de Lente Locale che con indubbia professionalita’ ha introdotto tutti gli Interventi.