Graziano: “Servizi agli anziani, la Regione avvii verifiche” "Eliminare i buchi neri per garantire lavoro ai giovani e assistenza alla terza età"
COSENZA – L’anziano, una risorsa per preservare la memoria dei nostri territori. Soprattutto in Calabria. In una regione dove l’emigrazione giovanile, purtroppo, è tra le più elevate d’Europa è necessario tutelare l’identità delle nostra storia. Questo, partendo dal rilanciare, nell’abito delle politiche per il Terzo Settore, nuove ed incisive iniziative che salvaguardino i cittadini della terza età. Attraverso questa operazione di vero e proprio marketing sociale, è possibile creare anche nuove opportunità di lavoro per quelle tante figure professionali, nell’ambito della riabilitazione e dell’assistenza sociale, al momento in cerca di occupazione.
È quanto sostiene il Segretario questore del Consiglio regionale, On. Giuseppe Graziano, che nei giorni scorsi, attraverso un’interrogazione al Presidente della Giunta Mario Oliverio, ha chiesto l’avvio di una verifica ricognitiva di tutte le strutture e dei centri diurno presenti in Calabria che quotidianamente – almeno sulla carta – offrono assistenza, compagnia e supporto agli anziani.
Credo sia opportuno – dice Graziano – verificare la qualità della vita dei cittadini della terza età. E se i servizi pubblici a loro erogati, attraverso le diverse associazioni e cooperative che operano sul territorio regionale, siano realmente esaustivi ed efficienti. In Calabria, probabilmente più che in ogni altra parte d’Italia, l’assistenza agli anziani così come quella ai bambini dovrebbe avere uno standard di efficienza e qualità più elevato rispetto al resto del Paese. Perché una terra che combatte già contro il suo costante spopolamento di giovani e forze professionali, non può assolutamente perdere di vista le esigenze di chi ha scelto di vivere in questa regione e che, a tutti gli effetti, ne detiene e difende la sua memoria.
Purtroppo – aggiunge il Consigliere regionale – ogni giorno veniamo a conoscenza delle sacche di inefficienza che si registrano nell’erogazione dei servizi primari al cittadino, uno su tutti la difficoltà ad accedere al diritto alla salute, e delle violenze e dei maltrattamenti che si consumano a danno dei più deboli e degli anziani. Ecco perché sarebbe opportuno che il Governo regionale avviasse una fase ricognitiva e di maggiore controllo in tutte quelle strutture e centri diurno pubbliche e private che operano per nome e per conto della Regione. Sono in ballo, innanzitutto, la vita degli ospiti di queste strutture, ma anche soldi pubblici, che spesso non vengono investiti nei modi e per le finalità per cui sono stati erogati. Quante strutture – sottolinea Graziano – beneficiarie di fondi pubblici e che erogano servizi sociali contano nel proprio organico figure professionali che possano dare le giuste risposte all’utenza? Siamo sicuri che in Calabria va tutto bene in questo settore? Ci auguriamo di sì, ma i dubbi si addensano. Se è vera l’esistenza di strutture che, a quanto pare, sulla carta offrono numerosi servizi di diurno e assistenza e, poi, in realtà, sono scatole vuote e chiuse. Bisogna intervenire – questo l’appello di Graziano – per far eliminare eventuali situazioni di anomalia. È opportuno farlo per il rispetto che dobbiamo alle persone della terza età e alle tante figure professionali, giovani, che potrebbero trovare occupazione anche attraverso queste misure di sostegno e assistenza, invece di emigrare perché in Calabria, spesso, le risorse pubbliche vengono sperperate inutilmente.