Il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri parla del maxiprocesso che vede alla sbarra quasi 500 imputati, a seguito dell’inchiesta denominata “Rinascita Scott” e afferma, “Finché indaghi su nomi e cognomi noti della ‘ndrangheta tutti ti dicono che sei bravo, che hai coraggio. Ma se vai a toccare i centri di potere oliati che si interfacciano con la ‘ndrangheta e la massoneria deviata allora diventi scomodo. E cominci a dare fastidio”. Parole dure quelle del magistrato in un’intervista a La Stampa. Per poter celebrare il processo si è dovuto utilizzare come “aula bunker”, la struttura della Fondazione Terina di Lamezia che sarà sviluppata su un unico piano di forma rettangolare e sarà lunga 100 metri e larga 33, per una superficie complessiva di circa 3.300 mq.
Gratteri prosegue nella sua riflessione dicendo, “Cosa è diventata la ‘ndrangheta? È la mafia più potente, l’unica presente in cinque continenti”, definendola “un’organizzazione solida al suo interno e credibile all’esterno. Ma è nelle relazioni con la società civile, col potere, con il mondo delle professioni che ha fatto il salto più importante”.
Ed ancora, “Se prima le relazioni esterne col mondo delle professioni e del potere massonico deviato erano visti come una condizione patologica del sistema mafioso, adesso sono diventati una componente fisiologica”. Ed infine, “Le relazioni esterne portano la mafia lontano dai suoi territori di origine e sono queste a rappresentare il capitale sociale che fa crescere l’organizzazione”.