Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Gioia, pesce d’aprile per Toninelli costretto alla premialità Reportage sulla visita del ministro al porto gioiese

Gioia, pesce d’aprile per Toninelli costretto alla premialità Reportage sulla visita del ministro al porto gioiese
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

di Agostino Pantano

Msc e Contiship, il “pesce d’aprile” per Danilo Toninelli, lo servono all’ora di pranzo con una nota congiunta che anticipa – e precisa a scanso di equivoci – l’esatta portata commerciale dell’annuncio che il ministro da li a poco farà. Si scambiano reciproche gratitudini, i due ex soci che hanno concluso una compravendita “le cui condizioni rimangono confidenziali”, smorzando l’ansia politica di chi, sopratutto i lavoratori, invece avrebbe voluto sapere tempi, modi e garanzie occupazionali del passaggio di controllo nel terminal container di Gioia Tauro. Cose su cui neanche l’esponente dei 5Stelle si è sbilanciato – visto che “l’accordo preliminare è soggetto all’approvazione da parte delle autorità di controllo”, si legge nel comunicato aziendale -, sgonfiando la suspence intorno alla visita che il politico lombardo ha tenuto accompagnato da una mezza dozzina di parlamentari pentastellati calabresi e dal presidente dell’Antimafia, Nicola Morra.

Quest’ultimo ha parlato prima di lui nella comunicazione ai lavoratori, nel giardino dell’Autorità portuale punteggiato anche di palchetti per un bagno di folla che non c’è stato, e l’ha seguito al tavolo della conferenza stampa per precisare “che la partita non è ancora vinta, perchè accanto al transhipment dobbiamo pensare ad altro”. Una dottrina abbottonata a cui Toninelli si è attenuto, deviando soltanto per dire che “oggi festeggiamo perché comincia il rilancio del porto”, lasciandosi sfuggire rivolto ai lavoratori che “il governo ha fatto una mediazione complicata”, precisando – rispondendo poi alla domanda di Approdonews – che “si è trattato solo di accompagnare le parti a parlarsi”. La cessione delle quote da Contship alla società Til del gruppo Msc, comunque, interrompe un conflitto che per il commissario Andrea Agostinelli “durava da anni”, determinando il ministro a riconoscere a lui e al prefetto Michele Di Bari che gli sono stati accanto in conferenza, “il grande merito di aver contribuito alla pace sociale seguendo una trattativa che si è conclusa senza gli annunciati licenziamenti”.

E questo è il lascito più atteso della visita del ministro, che i lavoratori hanno applaudito quando ha parlato “di tragedia sociale evitata”, pur rimanendo generico – ha parlato di “decine di milioni di euro” che Msc ha promesso di investire – anche sui tempi di una procedura che non muterà il nome dell’attuale concessionario, che rimane Medcenter, almeno fino a quando la nuova cabina di regia dell’armatore Aponte non avrà preso pieno possesso della banchina, lavorando per far “arrivare quei 4milioni di container che erano stati promessi nei vecchi accordi fatti dallo Stato e da Contship”. Saltato il cerimoniale ufficiale pensato dallo staff del ministero, nessun incontro infatti si è tenuto tra il ministro, i sindacalisti e i delegati di Msc (da Ginevra non si è mosso nessuno) – e l’immersione tra le tute blu si è tenuta molto lontano dai cancelli del terminal come in un primo momento ipotizzato – Toninelli ha fatto intendere che l’annunciato consiglio dei ministri sulla Calabria si terrà a Gioia Tauro, parlando della “apertura di un secondo tempo della partita sull’area gioiese”.

Ha confermato l’intenzione di “diversificare le attività grazie ai trasporti intermodali”, ha ricordato “l’interlocuzione con Rfi per migliorare la tratta ferroviaria”, snocciolando cioè posizioni di buon senso e diplomazia, fino a dire che “il superamento del commissariamento dell’autorità portuale non è all’ordine del giorno oggi, e che questo dossier va eventualmente rimandato alla fine della lunga fase della transizione verso la piena gestione del rinnovato terminalista”. Ai cronisti che gli hanno fatto notare che di “speranza questo territorio in passato è morto più volte”, uno su tutti l’ex caporedattore Rai – il sanferdinandese Gregorio Corigliano – Toninelli ha risposto con una sintomatica dose di realismo: “Per me la diffidenza è uno stimolo”, annunciando lo studio di “eventuali premialità per l’operatore portuale che ha garantito gli investimenti, anche nei diversi incontri che io ho avuto con il patron Aponte”.

L’esubero di personale che i due ex soci avevano lamentato rimane, poiché è il mercato che determina ogni cosa, ma “la pace sociale” che cerca Toninelli – anche in vista delle prossime elezioni europee e regionali – non dovrebbe correre rischi immediati, anche se già nelle prossime settimane si potrebbero vedere i primi effetti della prevista organizzazione diversa del lavoro in banchina: qui l’indotto dello shipping e le società che prima offrivano manodopera al terminalista, sono in subbuglio temendo che il trasportatore diventato anche “scaricatore” possa tagliarli. Ma anche questo è “un altro dossier” lasciato in sospeso.