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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Gioia Tauro, abbattuta l’ex Biblioteca comunale

Gioia Tauro, abbattuta l’ex Biblioteca comunale

| Il 13, Giu 2013

Da ieri sono iniziati i lavori per l’abbattimento dell’edificio, sito in Piazza Duomo

di MARIA TERESA BAGALA’

Gioia Tauro, abbattuta l’ex Biblioteca comunale

Da ieri sono iniziati i lavori per l’abbattimento dell’edificio, sito in Piazza Duomo

 

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di Maria Teresa Bagalà

 

Un altro pezzo di storia di Gioia Tauro andato via per sempre. Da ieri, infatti, sono iniziati i lavori per l’abbattimento dell’edificio, sito in Piazza Duomo, che per anni ha ospitato la biblioteca della città e, dal dicembre 2011, era stato assegnato provvisoriamente dal Comune al Centro di Accoglienza fraterna “Lavanda dei Piedi”; un centro ricreativo per diversamente abili. Al suo posto sorgerà l’Urban Center della città del Porto, un’opera finanziata con il Piano integrato di sviluppo urbano.

In verità la notizia era nell’aria già da tempo ed era stata oggetto di controversie. Alcuni cittadini avevano istituito un comitatochiamato “Italia Nostra” che chiedeva di non abbattere la storica “Casa del Fascio”, in seguito ribattezzata con il nome di “Casa del Contadino” o “del Lavoro”, rivendicando il fatto che essa adottasse il linguaggio architettonico razionalista in uso alla fine degli anni ’30 e che testimoniasse l’importanza dell’agricoltura dell’hinterland facente capo a Gioia Tauro. Molti cittadini avevano firmato l’istanza che il suddetto comitato aveva presentato al Sindaco ed a tutte le altre istituzioni competenti. Ma a tal proposito, all’ inizio del 2013, si era espressa la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria, la quale aveva affermato che la costruzione in questione non fosse un palazzo di interesse culturale da sottoporre a tutela e che non testimoniasse la cultura e il linguaggio dell’epoca di costruzione;documentati nel territorio reggino invece da ben più importanti realizzazioni architettoniche. La valutazione inoltre affermava che, a causa dei lavori di ampliamento e manutenzione che si sono resi necessari per via delle diverse destinazioni dello stabile, è impossibile leggere in esso i caratteri architettonici dell’edificio.Di conseguenza la costruzione poteva essere demolita.

Nonostante questo pronunciamento, i cittadini gioiesi, che da ieri seguono indignati lo svolgersi dei lavori, si sentono come derubati di un loro pezzo di memoria e ribadiscono l’inutilità e l’inadeguatezza della nuova struttura – in quanto in stile architettonico completamente diverso rispetto alle altre costruzioni della Piazza – che sorgerà al posto della loro vecchia e amata “Casa del Contadino”.

redazione@approdonews.it