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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 16 MAGGIO 2024

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Gioconda: “Il ponte alla sinistra è quello di Tivoli”

Gioconda: “Il ponte alla sinistra è quello di Tivoli”

Lo afferma Salvatore Guadalupo, rigettando la teoria di Carla Glori, secondo la quale il ponte in questione è il ponte Gobbo di Bobbio

di TERESA COSMANO

 Gioconda: il numero 72 sotto il ponte identifica il luogo

 ALL’INTERNO I QUADRI CITATI DA GUADALUPO A SOSTEGNO DELLA SUA IPOTESI

Gioconda: “Il ponte alla sinistra è quello di Tivoli”

Lo afferma Salvatore Guadalupo, rigettando la teoria di Carla Glori, secondo la quale il ponte in questione è il ponte Gobbo di Bobbio

 

Circa un mese fa, Carla Glori, studiosa savonese, aveva individuato il ponte posto da Leonardo da Vinci alla sinistra della “Gioconda” come il ponte Gobbo di Bobbio (Piacenza), la cui distruzione avvenne nel 1472, a causa dell’onda di piena del Trebbia. La stessa, dopo lunghi studi, aveva identificato nella Gioconda, Bianca Giovanna Sforza, localizzando nello splendido borgo piacentino di Bobbio, il paesaggio sullo sfondo del celebre ritratto leonardesco. Secondo la studiosa, Leonardo «ha apposto il numero ’72’ sotto l’arcata del ponte Gobbo per ricordare quella devastante piena del Trebbia e probabilmente per far sì che qualcuno identificasse l’emblematico ponte ed il luogo che fa da sfondo alla Gioconda». Oggi, la teoria della Glori potrebbe essere messa in discussione da un altro studioso, il milanese Salvatore Guadalupo, secondo il quale, il famoso ponte di Leonardo altro non è che quello di Tivoli. In una missiva, inviata alla Glori, Guadalupo scrive: «le consiglio di fare un passo indietro sulle sue poco chiare certezze», allegando alla lettera del materiale che, a dire di Guadalupo permetterà alla studiosa «di aprire gli occhi, così la prossima volta eviterà di distribuire nozioni errate». Secondo lo studioso milanese, a confermare la sua tesi circa il ponte in oggetto, ci sarebbero alcuni quadri di Claude Gillet, detto Lorrain. «Il paesaggista  – scrive Guadalupo – amava Roma e la girò in lungo e in largo disegnandone ogni aspetto. Tra i suoi quadri emerge spesso il ponte di Tivoli, come nel “Paesaggio con figure danzanti” del 1648, il “Paesaggio con Apollo che custodisce gli armenti di Admeto e Mercurio che lo deruba” del 1645 e la “Veduta immaginaria di Tivoli” del 1642». «Quindi – continua lo studioso – se si calcola che Leonardo partì per Roma il 24 settembre del 1514, è molto probabile che sia proprio il ponte sull’attuale fiume Aniene, ad essere raffigurato alla sinistra di Monna Lisa. Lo stesso Lorrein disegna la città di Tivoli a destra del ponte e a sinistra disegna il mulino di proprietà dall’abbazia di Nonantola che fu venduto alla comunità di San Giovanni il 28 ottobre del 1496. L’8 ottobre del 1514, Leonardo, giunge a Tivoli e viene accettato come novizio proprio dalla confraternita di San Giovanni fiorentino, neo proprietaria del ponte e del mulino. Lo stesso mulino è stato il luogo dove il maestro soggiornò». «Lo stesso ponte in secca – conclude Guadalupo –  venne disegnato da Thomas Col nel 1833 e si trova al Metropolitan Museum of Art. L’opera si intitola “Una veduta presso Tivoli”, anche nota come “Mattino”». A questo punto, per sapere chi ha ragione tra la Glori e Guadalupo, non resta che aspettare il parere degli studiosi del Departement del Peintures, del Museo francese del Louvre (dov’é custodita la Gioconda), che stanno effettuando le dovute indagini.

 

paesaggio_con_figure_danzanti

22_Lorrain_-_Paesaggio_con_Apollo_che_custodisce_gli_armenti_di_Admeto_e_Mercurio_che_lo_deruba

Lorrain_-_Veduta_immaginaria_di_Tivoli

mattino_di_col

 

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