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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Gian Carlo Caselli a Lamezia: “La corruzione ci costa 60 miliardi l’anno”

Gian Carlo Caselli a Lamezia: “La corruzione ci costa 60 miliardi l’anno”

L’ex procuratore capo della Repubblica di Torino è intervenuto alla quarta edizione di Trame, il Festival dei Libri sulle mafie

Gian Carlo Caselli a Lamezia: “La corruzione ci costa 60 miliardi l’anno”

L’ex procuratore capo della Repubblica di Torino è intervenuto alla quarta edizione di Trame, il Festival dei Libri sulle mafie

 

 

“La corruzione ci costa 60 miliardi di euro anno: ben vengano i poteri straordinari a Raffaele Cantone purché la musica cambi una volta per tutti, perché se i soldi finiscono nelle tasche di corrotti e corruttori peggiora la vita di tutti i cittadini”. Lo ha detto Gian Carlo Caselli, ex procuratore capo della Repubblica di Torino, intervenuto a Lamezia Terme alla quarta edizione di Trame, il Festival dei Libri sulle mafie.

“Sono vent’anni anni che l’Italia è impestata dalla corruzione, ma fino ad oggi, leggi e controlli effettivi zero o quasi, fino alla legge Severino che considero una legge da migliorare”, ha aggiunto il magistrato per il quale “corruzione non è solo violazione di un articolo del codice penale, ma significa meno soldi per le scuole, per i servizi essenziali, peggiore qualità della vita”.

Sulla penetrazione delle mafie al Nord, per Caselli “sono oltre 30 anni che la mafia è entrata nelle città del Centro Nord come affermava Dalla Chiesa già nel 1983, in questi 30 anni il fenomeno si è radicato come emerge dalle inchieste giudiziarie”. “Stupirsi che c’è la mafia al nord è come stupirsi del fatto che l’acqua bagna” ha rimarcato il magistrato: “non bisogna stupirsi che l’acqua bagna ma aprire l’ombrello e sul fronte del contrasto alle infiltrazioni della
criminalità organizzata in questi 30 anni pochi lo hanno aperto”. In merito al libro scritto con Antonio Ingroia “vent’anni contro”, Caselli aggiunge: E’ un racconto di come il nostro paese è stato invaso di capitali che hanno radici mafiose, una mafia che in questi anni ha cambiato pelle, ha ucciso sempre meno e riciclato sempre di più, si è mossa senza rumore”.