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TAURIANOVA (RC), VENERDì 26 APRILE 2024

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Giacomo Mancini un grande uomo e leader socialista

Giacomo Mancini un grande uomo e leader socialista

Al convegno, il cui tema è stato ‘Il meridionalismo di Giacomo Mancini nel 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia’ sono intervenuti anche il figlio di Mancini, Pietro, presidente della Fondazione Mancini; l’assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri; il direttore del Quotidiano della Calabria, Matteo Cosenza, e il giornalista Sergio Dragone

Giacomo Mancini un grande uomo e leader socialista

Al convegno, il cui tema è stato ‘Il meridionalismo di Giacomo Mancini nel 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia’ sono intervenuti anche il figlio di Mancini, Pietro, presidente della Fondazione Mancini; l’assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri; il direttore del Quotidiano della Calabria, Matteo Cosenza, e il giornalista Sergio Dragone

 

 

COSENZA – «Giacomo Mancini è stato un grande uomo e un grande socialista. La Calabria non sarebbe stata quella che è se non ci fosse stato lui perchè non ci sarebbero state, ad esempio, l’autostrada e le università di questa regione». Così l’ex ministro Claudio Signorile, che è stato uno dei leader del Partito Socialista, ha ricordato la figura di Mancini intervenendo a un’iniziativa in occasione del nono anniversario della morte.Al convegno, il cui tema è stato ‘Il meridionalismo di Giacomo Mancini nel 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia’ sono intervenuti anche il figlio di Mancini, Pietro, presidente della Fondazione Mancini; l’assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri; il direttore del Quotidiano della Calabria, Matteo Cosenza, e il giornalista Sergio Dragone.
«Giacomo – ha aggiunto Signorile – era il punto di riferimento di un meridionalismo non piagnone perchè in lui la protesta si è sempre trasformata in azione concreta, come nel caso delle università di Arcavacata e di Reggio Calabria. Gioia Tauro da area siderurgica è diventata il primo porto container. Giacomo era un calabrese che vedeva la sua regione nel Mezzogiorno e nell’Europa. Del giorno del suo funerale ricordo un gruppo di rom ai quali Mancini aveva fornito le abitazioni: i rom non rappresentavano una realtà elettorale rilevante, ma Giacomo aveva colto il loro grido di disperazione. Dico questo perchè lo vorrei qui oggi come interlocutore sulla questione delle recenti ondate migratorie, di fronte alle quali non si possono fare solo azioni poliziesche perchè si tratta di persone, ma non è neppure possibile accettarle. Su questo bisogna riflettere. Oggi Giacomo si sarebbe schierato per la difesa dei diritti umani».
Secondo Pietro Mancini, la figura del padre deve essere «studiata e anche criticata, ma – ha aggiunto – da calabrese credo che una personalità come quella di Giacomo Mancini non appartiene solo alla famiglia o alla Fondazione, ma anche al patrimonio della Calabria e dell’Italia. A volte mi rammarico, leggendo qualche giornale o seguendo qualche televisione, nel sentire che Giacomo viene infilato in beghe politiche». L’assessore Caligiuri ha annunciato ‘l’intenzione della Regione Calabria di avviare una serie di iniziative per ricordare Mancini in occasione del decennale della sua morte che ricorrerà il prossimo anno.
La figura di Giacomo Mancini è stata ricordata anche attraverso alcuni messaggi inviati dal ministro Frattini; dal sottosgretario Gianni Letta; da Saniela Santanchè; dal presidente della Regione, dal senatore Meduri; Giuseppe Scopelliti e dal giornalista Cesare Lanza.

redazione@approdonews.it