Gaza: Israele accetta la tregua Hamas no. “Sarebbe una resa”
redazione | Il 15, Lug 2014
Il braccio armato di Hamas rifiuta la proposta egiziana di cessate il fuoco, mentre il presidente dell’Anp Abu Mazen ha lanciato un appello ”a tutte le parti” affinche’ assecondino gli sforzi egiziani. Il premier israeliano Netanyahu: “se il fuoco continuerà, inasprireremo le nostre operazioni”. Mogherini attesa a Tel Aviv. Sale il bilancio, almeno 194 vittime palestinesi
Gaza: Israele accetta la tregua Hamas no. “Sarebbe una resa”
Il braccio armato di Hamas rifiuta la proposta egiziana di cessate il fuoco, mentre il presidente dell’Anp Abu Mazen ha lanciato un appello ”a tutte le parti” affinche’ assecondino gli sforzi egiziani. Il premier israeliano Netanyahu: “se il fuoco continuerà, inasprireremo le nostre operazioni”. Mogherini attesa a Tel Aviv. Sale il bilancio, almeno 194 vittime palestinesi
(ANSA) Il governo israeliano ha deciso di accettare l’iniziativa egiziana per un cessate il fuoco, che inizi stamattina alle 9 (le 8 in Italia). Lo rende noto lo stesso governo. Il premier Benyamin Netanyahu dichiara che “Israele e’ oggetto di un terrorismo mediante razzi. Se il fuoco continuerà, inasprireremo le nostre operazioni, col sostegno di elementi responsabili nella comunità internazionale”.
Nonostante le pressioni di Egitto, Lega araba e Usa, invece, Hamas e il suo braccio armato – le Brigate Ezzedin al-Qassam – rifiutano una tregua. “Se il contenuto di questa proposta è quel che sembra, si tratterebbe di una resa e noi la rigettiamo senza appello”, affermano le Brigate in un comunicato. “La nostra battaglia contro il nemico si intensificherà”, aggiungono.
Il presidente dell’Anp Abu Mazen – come riferito dalla agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa – sostiene la proposta egiziana per riportare la calma fra Israele e la striscia di Gaza. Abu Mazen ha lanciato un appello ”a tutte le parti” affinche’ assecondino gli sforzi egiziani, nell’ intento di risparmiare ulteriori vittime al popolo palestinese e ”nel supremo interesse nazionale”.
Oggi il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini sarà a Tel Aviv. Smentita invece la notizia della visita del segretario di Stato americano John Kerry al Cairo per colloqui su Gaza. “Non abbiamo alcuna informazione su questa visita”, ha detto all’ANSA un portavoce del dicastero al Cairo aggiungendo che “infatti non abbiamo pubblicato alcun comunicato ne’ conferma”.
Intanto il bilancio delle vittime continua a salire: sono almeno 194 i palestinesi rimasti uccisi a Gaza nei combattimenti con Israele, dopo un’ulteriore nottata di raid in cui altre 7 persone hanno perso la vita. I feriti sono stimati in circa 1400.
Il presidente americano Barack Obama ha salutato positivamente la proposta egiziana di cessate il fuoco in Medio Oriente, sperando che possa ristabilire la calma. Nel corso di una cena offerta in occasione del Ramadan, Obama ha dichiarato che Israele ha il diritto di difendersi contro attacchi “inaccettabili”, parlando però anche delle vittime civili palestinesi come una “tragedia”. “Nessun paese può accettare dei razzi lanciati alla cieca sui civili. Siamo stati molto chiari: Israele ha il diritto di difendersi contro quelli che consideriamo attacchi inaccettabili da parte di Hamas”, ha detto il presidente Usa. “Allo stesso tempo – ha aggiunto Obama – la morte ed il ferimento di civili palestinesi sono una tragedia: per questo sottolineiamo la necessità di proteggere i civili, chiunque siano ed ovunque vivano”. “Siamo incoraggiati dal fatto che l’Egitto abbia avanzato questa proposta per raggiungere tale obiettivo”, ha concluso il presidente americano.
Nella notte razzi sono stati sparati verso il territorio israeliano dal Sinai egiziano, dal Libano e dalla Siria. L’attacco piu’ grave e’ stato diretto verso la citta’ turistica israeliana di Eilat (mar Rosso), dove sono esplosi tre razzi che hanno ferito tre persone, mentre altre 20 venti sono rimaste in stato di shock. Dal Libano due razzi sono stati sparati verso la Galilea occidentale e dalla Siria altri due razzi sono stati lanciati verso il Golan. Lo stato di allarme resta elevato nel Sud di Israele. Le sirene risuonano ad Ashqelon e in altre località vicine alla striscia di Gaza, mentre da Gaza proseguono sporadici lanci di razzi. Non si ha notizia di vittime. Intanto restano gravi le condizioni di una beduina israeliana di circa 12 anni, colpita ieri nel Neghev dal frammento di un razzo palestinese.
La tensione resta alta: con un provvedimento a sorpresa, Hamas ha deciso di impedire da oggi il transito fra Gaza ed Israele attraverso il valico di Erez. La misura, afferma un comunicato, riguarda anche i giornalisti stranieri, nonche’ i malati palestinesi che progettavano oggi di sottoporsi a cure in Israele. Hamas esige ora garanzie internazionali per la sicurezza del proprio personale al confine dopo che nei giorni scorsi la aviazione israeliana ha bombardato i suoi uffici.