L’intera regione è indignata per il fatto che ha colpito il giovane Claudio

Gay, ex assessore di Polistena: “Anch’io vittima di omofobia” 

L’intera regione è indignata per il fatto che ha colpito il giovane Claudio

(ANSA) “La vicenda del giovane Claudio, aggredito a Reggio Calabria nei giorni scorsi, per il suo orientamento sessuale ha giustamente creato sconcerto e indignazione. Mi ha riportato con la mente allo stesso tipo di aggressione che io ho subito nel 2001, sempre a Reggio Calabria, da parte di alcuni giovani”. E’ quanto afferma Massimo Frana, ex assessore comunale a Polistena, che nel 2001, proprio a Reggio Calabria, subì un’aggressione analoga. Frana, che oggi vive a Roma, ricorda anche di avere subito per il pestaggio un delicato intervento maxillo-facciale e una “lunga battaglia giudiziaria, che si è conclusa nel 2009, con una sentenza esemplare: i miei aggressori sono stati, infatti, definitivamente condannati a due anni di carcere, a venticinquemila euro di risarcimento e seimila euro di spese legali”. “Ho condotto in Calabria e a Polistena, dove per quindici anni sono stato consigliere comunale e capogruppo, e per 7 assessore, diverse battaglie per il riconoscimento dei diritti delle persone Lgbt e per la lotta contro l’omofobia. Frutto di queste attività sono stati, in particolare, un Regolamento comunale contro le discriminazioni sessuali e la stesura di una proposta di legge regionale contro le discriminazioni sessuali. Devo, purtroppo, prendere atto che il Consiglio regionale, nonostante i miei appelli e quelli delle associazioni gay, ha preferito fare cadere la proposta di legge dei consiglieri regionali Franco Laratta e Nino De Gaetano nell’oblio. Sono convinto che al giovane Claudio, al quale va tutta la mia solidarietà, e alle persone Lgbt che vivono in Calabria, la Regione abbia l’opportunità di dare, approvando in tempi rapidi la proposta di legge Laratta-De Gaetano, una risposta concreta, un segnale importante, affinché si mettano in campo delle azioni volte anche ad impedire che fatti così drammatici abbiano a ripetersi”.

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