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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 08 MAGGIO 2024

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Gambarie, rinvenute e distrutte 5.000 piante di canapa indiana La piantagione si trovava all'interno dell'area protetta del Parco nazionale d'Aspromonte. Immessa sul mercato avrebbe fruttato 10 milioni di euro

Gambarie, rinvenute e distrutte 5.000 piante di canapa indiana La piantagione si trovava all'interno dell'area protetta del Parco nazionale d'Aspromonte. Immessa sul mercato avrebbe fruttato 10 milioni di euro
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Gambarie d’Aspromonte – Il personale del comando stazione forestale di Gambarie ha portato a termine un’importante operazione volta all’individuazione di una vasta piantagione di Canapa indiana nella località Marcuci del comune di Roccaforte del Greco e ricadente in zona B del Parco Nazionale dell’Aspromonte.
L’attività di polizia iniziata nei giorni precedenti, disposta dal Coordinamento territoriale di Reggio Calabria, ha visto impegnato anche un elicottero del CFS, attraverso perlustrazioni di una zona particolarmente impervia che si presta a coltivazioni di stupefacenti, anche per l’abbondanza di acque sorgive e terreni demaniali. Inoltre, negli anni precedenti l’area era stata devastata da alcuni incendi di natura dolosa che avevano suscitato il sospetto che fossero in qualche modo legati alla coltivazione di canapa. Quando gli agenti hanno individuato un terrazzamento in un’area abbandonata, si sono avvicinati scorgendo una piantagione di canapa (cannabis indica) giunta a maturazione, con piante alte fino a 2 metri e in ottimo stato vegetativo. Il terreno di circa 800 mq risultava recintato e irrigato con impianto a goccia grazie a una condotta proveniente da vallone Marcuci. Dopo alcuni giorni di appostamenti per cercare di sorprendere i “coltivatori”, il personale notiziava la Procura di Reggio Calabria, procedeva all’estirpazione e alla distruzione di ben cinquemila piante di canapa con l’eccezione di sei piantine poste sotto sequestro e messe a disposizione dell’A.G. per le analisi di rito e in particolare per verificare la presenza del principio attivo Delta 9-THC. Dalle successive attività d’indagine, e avvalendosi del sistema informatico per la montagna, il personale CFS poteva accertare che la piantagione ricadeva in un una proprietà privata e che gli aventi diritto l’avevano di fatto abbandonata da molti anni.
Il rinvenimento e la distruzione delle 5 mila piante (la più vasta piantagione scoperta in provincia nel 2014) costituisce un duro colpo alle attività illecite delle famiglie criminali che operano nell’area, infatti giunta sul mercato la canapa avrebbe potuto fruttare fino a dieci milioni di euro.