Fusione Corigliano Rossano, Caravetta chiede lumi al Commissario “Esistono i requisiti per attuarla?”
“Il tempo ci sta dando ragione. La fusione Corigliano Rossano, per le modalità con le quali è stata concepita, a distanza ormai di qualche mese dall’avvenuta consultazione referendaria e dall’insediamento della triade commissariale nella neonata realtà municipale, si presenta esattamente come in tanti temevamo: pasticciata, raffazzonata, senza alcun crono-programma certo e prospettiva tangibile. Verso cosa vanno incontro le popolazioni dei due comuni coinvolti in questa iniziativa? E, soprattutto, cosa attende la prossima Amministrazione, la prima di questa nuova unica e grande città?”.
Sono questi i quesiti che, con garbo ma determinazione, l’ex consigliere comunale Angelo Caravetta rivolge direttamente al Commissario straordinario di Corigliano Rossano, dott. Domenico Bagnato. Caravetta, cittadino impegnato nell’attività politica con spiccata sensibilità e spirito propositivo, chiede lumi al massimo rappresentante istituzionale del territorio in virtù dell’attuale situazione.
“È sotto gli occhi di tutti – chiosa Caravetta – la paralisi amministrativa che sembra aver avvolto l’intero nostro territorio di Corigliano Rossano, difficilmente gestibile per estensione territoriale e densità demografica. I cittadini chiedono invano risposte, i servizi scarseggiano, non v’è traccia di alcuna programmazione a medio e lungo termine. La mia non è una critica sterile, bensì un invito all’azione e alla mobilitazione. Come si ricorderà, nella fase pre-referendaria sono stato uno dei principali detrattori di tale processo di fusione, per i tempi prescelti e la carenza di contenuti, tanto da ricorrere anche dinanzi al Tar. Detto questo, oggi, ci ritroviamo di fronte ad un quadro politico-istituzionale che non dà segni di vitalità e dinamismo, e basta chiedere ai cittadini per rendersi conto del grado di soddisfacimento o meno sull’odierna qualità di vita. Mi rivolgo al dott. Bagnato chiedendo se, a suo parere, esistono ad oggi i requisiti per attuare questa fusione tra le città di Corigliano e Rossano. Si può procedere in questa direzione o vi sono evidenti difficoltà? Qual è la situazione dell’Ente locale? Chi sarà chiamato a governare tale nuova e complessa realtà riuscirà a realizzare concretamente qualcosa o, piuttosto, dovrà vivacchiare perché privo di risorse finanziarie? Sono quesiti che reputo legittimi e condivisi da numerosi concittadini – conclude Caravetta – perché è in gioco il benessere delle popolazioni di Corigliano e Rossano e il futuro di questo bellissimo territorio”.