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Frode fiscale da 500 mln: sequestri e arresti. Un direttore di banca e 12 prestanome

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Operazione della Guardia di finanza in provincia di Cosenza nell’ambito di un’inchiesta con cui viene contestato il mancato pagamento al fisco di accise

Frode fiscale da 500 mln: sequestri e arresti. Coinvolti un direttore di banca e 12 prestanome

Operazione della Guardia di finanza in provincia di Cosenza. Su disposizione della procura di Rossano le fiamme gialle hanno arrestato cinque persone e provveduto a un sequestro di beni per un valore di 10 milioni di euro nell’ambito di una inchiesta con cui viene contestato il mancato pagamento al fisco di accise

 

 

COSENZA – Una frode fiscale da 500 milioni euro, un direttore di banca coinvolto e dodici prestanome per una rete che partiva dalla fascia ionica cosentina si allungava fino all’estero. Cinque ordinanze di custodia cautelare ed il sequestro di beni per un valore di oltre 13 milioni sono stati eseguiti stamane dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’inchiesta su una frode fiscale coordinata dalla Procura della Repubblica di Rossano.
Fatture false, evasione fiscale, distruzione di documenti contabili e creazione artificiosa di crediti d’imposta inesistenti sono i reati contestati ai 5 arrestati ed a 12 prestanomi nullatenenti che risultavano amministratori delle società coinvolte. Tra i denunciati anche il direttore di un’agenzia di banca. Gli arresti ed i sequestri sono stati eseguiti, oltre che in Calabria, anche a Livorno, Como Torino e Napoli.
LE PERSONE COINVOLTE – I provvedimenti riguardano: Francesco Domenico Ungaro, 40 anni; Domenico Paolo Antonio Pisano, 40 anni; Elena Zaccaro, 32 anni; Achiropita Formoso, 46 anni; Maurizio Pais, 59 anni. Tutti ai domiciliari. Il direttore di banca coinvolto F. V., 65 anni, alla guida della filiale di Corigliano di un importante gruppo bancario nazionale. Per lui disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Fabio Vena, 65 anni, direttore della Banca Unicredit filiale di Corigliano. Ed altri 6 indagati a piede libero.
Obbligo di dimora per: A. P., 72 anni; L. T., 24 anni; A. M., 29 anni; M. C., 60 anni; P. P., 34 anni; G. P., 39 anni; G. V., 38 anni.
RAMIFICAZIONI ANCHE ALL’ESTERO – Intercettazioni telefoniche, accertamenti bancari, ed immagini raccolte da impianti di video sorveglianza, perquisizioni e sequestri hanno permesso di ricostruire le ramificazioni del gruppo criminale che, con basi operative a Corigliano e Rossano Calabro, ha operato anche nel Regno Unito ed in Bulgaria, dove si trovavano alcune società. Molte di esse avevano la sola funzione di «cartiere» o contenitori di debiti fiscali riconducibili dal punto di vista gestionale ad alcunid egli indagati.
Le indagini erano partite nel 2011, da una precedente attività amministrativa svolta dall’agenzia delle dogane di Catanzaro nei confronti di alcune delle società facenti parte dell’associazione per delinquere. «L’operazione – ha detto Eugenio Facciolla, procuratore della Repubblica facente funzioni di Rossano, che col taglio dei Tribunali è destinato ad essere accorpato a Castrovillari – nasce da un lavoro investigativo particolarmente complesso fatto dall’Ufficio di Procura in una situazione particolarmente complessa ed è la dimostrazione che se si continua a lavorare in un territorio difficile come questo, i risultati arrivano. L’indagine è nata da un’iniziativa dell’Agenzia della dogane e portata avanti dalla guardia di finanza che ha scoperto un vorticoso giro di società che movimentavano somme enormi di denaro».

ECCO LA NOTA DELLA GUARDIA DI FINANZA

IN DATA 26 GIUGNO 2013 IL NUCLEO DI POLIZIA TRIBUTARIA DELLA GUARDIA DI FINANZA DI CATANZARO, CON LA COLLABORAZIONE DELL’AGENZIA DELLE DOGANE DI CATANZARO, HA PORTATO A TERMINE UN’ARTICOLATA E COMPLESSA ATTIVITA’ DI INDAGINE, INIZIATA NEL 2011, NEI CONFRONTI DI UNA PERICOLOSA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE DEDITA ALL’EMISSIONE ED ALL’UTILIZZO DI FALSE FATTURAZIONI, CON SEDE OPERATIVA NEL TERRITORIO DELLA SIBARITIDE.

LE MISURE CAUTELARI PERSONALI, DISPOSTE DAL G.I.P. DEL TRIBUNALE DI ROSSANO SU RICHIESTA DI QUELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA, HANNO INTERESSATO OLTRE AL TERRITORIO CALABRESE (CORIGLIANO CALABRO E ROSSANO), ANCHE LA PROVINCIA DI LIVORNO.

OLTRE ALL’ESECUZIONE DELLE PREDETTE MISURE, I MILITARI DELLA GUARDIA DI FINANZA, HANNO SOTTOPOSTO A SEQUESTRO “PER EQUIVALENTE” BENI MOBILI ED IMMOBILI, SITI IN CALABRIA, CAMPANIA E LAZIO, CONTI CORRENTI E PARTECIPAZIONI NELLA DISPONIBILITA’ DEI PARTECIPANTI ALL’ASSOCIAZIONE E 10 SOCIETA’, COSTITUITE ED UTILIZZATE DALLA CONSORTERIA CRIMINALE PER LA REALIZZAZIONE DEL MECCANISMO FRAUDOLENTO, PER UN VALORE COMPLESSIVO DI € 13.400.000 CIRCA.

LE INDAGINI, DELEGATE E COORDINATE DAL DR. VINCENZO QUARANTA, SOSTITUTO PROCURATORE PRESSO LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROSSANO, ATTUALMENTE DIRETTA DAL SOSTITUTO PROCURATORE GENERALE DI CATANZARO DOTT. EUGENIO FACCIOLLA, TRAGGONO SPUNTO DA UNA PREGRESSA ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA SVOLTA DALL’AGENZIA DELLE DOGANE DI CATANZARO NEI CONFRONTI DI ALCUNE DELLE SOCIETA’ FACENTI PARTE DELL’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE. LA GUARDIA DI FINANZA DI CATANZARO, SULLA SCORTA DEGLI ELEMENTI SEGNALATI DALLA CITATA AGENZIA, UTILIZZANDO AL MEGLIO GLI STRUMENTI INVESTIGATIVI A DISPOSIZIONE (INTERCETTAZIONI TELEFONICHE – ACCERTAMENTI BANCARI – VIDEOSORVEGLIANZA – PERQUISIZIONI E SEQUESTRI) HA SCOPERTO E DENUNCIATO L’ESISTENZA DI UNA COMPOSITA ORGANIZZAZIONE, DEDITA ALLA COMMISSIONE DI REATI TRIBUTARI E NELLO SPECIFICO SETTORE DELLE ACCISE, AVENTE BASE OPERATIVA IN CORIGLIANO CALABRO E ROSSANO. L’ARTICOLATO SISTEMA DI FRODE EMERSO, CONSISTENTE NELLA PRODUZIONE DI DOCUMENTAZIONE CREATA “AD HOC” DA PARTE DELLE VARIE SOCIETÀ DEL “GRUPPO”, SI FONDA SUL NECESSARIO COINVOLGIMENTO DI NUMEROSE PERSONE OGNUNA DELLE QUALI ESPLICA UN SUO PRECISO COMPITO, ED È CARATTERIZZATO DALLA REITERAZIONE DI PIÙ AZIONI DELITTUOSE IN UN ESTESO ARCO TEMPORALE.

L’ORGANIZZAZIONE UTILIZZAVA UN’ARTICOLATA RETE DI STRUTTURE SOCIETARIE, DI DIRITTO NAZIONALE ED ESTERO, CON RAMIFICAZIONI IN REGNO UNITO E BULGARIA, DIMOSTRATESI SOGGETTIVAMENTE ED OGGETTIVAMENTE COLLEGATE TRA DI LORO. MOLTE DI ESSE AVEVANO LA SOLA FUNZIONE DI “CARTIERE” O CONTENITORI DI DEBITI FISCALI RICONDUCIBILI DAL PUNTO DI VISTA GESTIONALE A U.F.D. DI CORIGLIANO CALABRO, DAL PUNTO DI VISTA TECNICO CONTABILE ALLA DOTTORESSA F.A. DI ROSSANO, DAL PUNTO DI VISTA AMMINISTRATIVO A P.D. E Z. E. ENTRAMBI DI CORIGLIANO CALABRO. E’ STATO DENUNCIATO, INOLTRE, V.F., DIRETTORE PRO TEMPORE DI UNA AGENZIA DI IMPORTANTE ISTITUTO DI CREDITO A LIVELLO NAZIONALE. CON I SOPRA ELENCATI SOGGETTI HANNO CONCORSO, POI, 12 LEGALI RAPPRESENTANTI DELLE SOCIETÀ DEL “GRUPPO”, PRINCIPALMENTE NULLATENENTI, CHE SI SONO MESSI A DISPOSIZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE PER ASSUMERE SOLO FITTIZIAMENTE DETTI INCARICHI, CIOE’ OPERANDO QUALI PRESTANOME.

NEL COMPLESSO, I SOGGETTI SEGNALATI HANNO, IN ASSOCIAZIONE TRA DI LORO (CHI IN VESTE DI COSTITUTORE E ORGANIZZATORE E CHI IN VESTE DI PARTECIPANTE) POSTO IN ESSERE CONDOTTE FINALIZZATE AL COMPIMENTO DEI DELITTI PREVISTI DAGLI ARTT. 2, 3, 5, 8, 10 E 10-QUATER DEL D. LGS 10 MARZO 2000, N. 74 (NUOVA DISCIPLINA DEI REATI IN MATERIA DI IMPOSTE SUI REDDITI E SUL VALORE AGGIUNTO), DALL’ART.640 C.P. (TRUFFA), DALL’ART. 43 DEL D.LGS 26 OTTOBRE 1995, N. 504 (TESTO UNICO DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE CONCERNENTI LE IMPOSTE SULLA PRODUZIONE E SUI CONSUMI E RELATIVE SANZIONI PENALI E AMMINISTRATIVE).

LE ESPERITE INDAGINI HANNO CONSENTITO DI RILEVARE CHE L’ASSOCIAZIONE CRIMINALE, NEL PERIODO 01.01.2007 – 10.03.2012, HA, COMPLESSIVAMENTE, EMESSO F.O.I. (FATTURE PER OPERAZIONI INESISTENTI) PER € 220.453.073,92 CUI CORRISPONDE UN’IVA DI € 42.136.080,86, UTILIZZATO F.O.I. PER € 173.587.455,49 CUI CORRISPONDE UN’IVA DI € 33.100.963,50, OMESSO DI DICHIARARE ELEMENTI ATTIVI PER UN TOTALE COMPLESSIVO DI 83.409.066,31 ED IVA PER € 17.719.591,89, OMESSO DI VERSARE SOMME DOVUTE, PER € 6.277.564,71, SOTTRATTO BEVANDE ALCOLICHE ALL’ACCERTAMENTO O AL PAGAMENTO DELL’ACCISA PER UN IMPORTO COMPLESSIVO DI € 4.545.332,31, OCCULTATO O DISTRUTTO IN TUTTO O IN PARTE LE SCRITTURE CONTABILI O I DOCUMENTI DI CUI E’ OBBLIGATORIA LA CONSERVAZIONE.

LE OPERAZIONI ODIERNE HANNO COINVOLTO FATTIVAMENTE NUMEROSO PERSONALE DEL COMANDO PROVINCIALE DI COSENZA, NONCHE’ PERSONALE IN FORZA AI COMANDI PROVINCIALI DI LIVORNO, TORINO, COMO, ROMA, NAPOLI E SALERNO.