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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Fmi: “Ok Italia su pensioni, deve proseguire gli sforzi”

Fmi: “Ok Italia su pensioni, deve proseguire gli sforzi”

‘Disoccupazione destinata a crescere nel 2013’

Fmi: “Ok Italia su pensioni, deve proseguire gli sforzi”

‘Disoccupazione destinata a crescere nel 2013’

 

 

(ANSA) TOKYO – Nel breve termine, Spagna e Italia “devono continuare i piani correttivi per ridare competitività ed equilibrio fiscale e mantenere la crescita”: per il capo economista dell’Fmi Olivier Blanchard, “devono essere in grado di ricapitalizzare le banche, se necessario, senza appesantire il debito sovrano” e “finanziarsi a tassi ragionevoli”.

Il miglior sistema ”nell’arco dei prossimi 20 anni sullo sviluppo della spesa pensionistica e dell’healthcare” e’ dell’Italia: lo afferma Carlo Cottarelli, a capo del dipartimento sugli Affari fiscali dell’Fmi, a difesa delle misure approvate dal governo Monti sulla sostenibilita’ di medio termine.

“Sosteniamo in pieno gli sforzi del governo Monti su riduzione del deficit e ogni impatto contro la crescita del debito”, dice Cottarelli, incontrando la stampa sul Fiscal Monitor, in avvio dei lavori delle assemblee annuali di Fmi e Banca Mondiale che hanno preso il via oggi a Tokyo. In questo scenario, “é molto importante la riforma del sistema pensionistico”, rilevato dal Fiscal Monitor, rapporto con cui dal 2009 l’Fmi analizza gli sviluppi della finanza pubblica e aggiorna le implicazioni fiscali della crisi.

Il rapporto deficit-pil dell’Italia nel 2012 sarà pari al 2,7% e all’1,8% nel 2013 secondo il Fiscal Monitor del Fmi. La congiuntura negativa ha portato il Fondo a peggiorare dello 0,3% in entrambe i casi il deficit che resta comunque tra i più bassi tra i paesi avanzati. Il debito-pil sarà al 126,3% nel 2012 al 127,8% nel 2013.

Il deficit italiano si posiziona dietro soltanto alla Germania nel 2013. La Francia raggiungerà il 3,5% l’anno prossimo dal 4,7% di quest’anno mentre la Spagna non andrà sotto il 5,7% dal 7% di quest’anno secondo il Fiscal Monitor del Fondo monetario internazionale. La maggior parte dei principali paesi centreranno il loro obiettivo di bilancio entro il prossimo anno. Anche sul fronte del debito sono previsti cali nel prossimo futuro sebbene sia ancora continuata la crescita nel rapporto debito pil di alcune grandi economie. All’interno dell’Eurozona, oltre all’Italia il debito superiore al 100% del pil sarà registrato in Grecia, Irlanda e Portogallo. La Spagna si fermerà al 96,9% nel 2013 partendo però dal 69,1% del 2011 (era poco sopra il 40% nel 2008).

RIPRESA DEBOLE. TAGLIO PIL ITALIA, E’ALLARME LAVORO – La crescita dell’economia mondiale si e’ indebolita, e i rischi di un deterioramento restano alti, soprattutto nell’Eurozona, che resta il segmento piu’ debole e il cuore del problema. L’analisi la tratteggia il Fondo monetario internazionale nel World economic outlook diffuso in previsione delle assemblee annuali del Fmi e della Banca Mondiale ospitate a Tokyo. Il pil italiano, stima l’istituto di Washington, registrera’ un calo del 2,3% e dello 0,7% rispettivamente nel 2012 e nel 2013. Rispetto alle ultime previsioni di luglio dello stesso Fondo la crescita e’ stata tagliata dello 0,4% per entrambe gli anni. La nota di aggiornamento del Def fatta dal Tesoro poche settimane fa prevede un calo del 2,4% quest’anno ma solo dello 0,2% nel 2013. In ogni caso, e guardando all’insieme dell’economia mondiale, la ripresa e’ prevista solo alla fine dell’anno prossimo dagli economisti di Washington. Intanto, proprio la debole dinamica del prodotto interno lordo, porta ad un vero e proprio allarme lavoro con un tasso di disoccupazione che dilaga in tutta Europa, Germania esclusa, e tocca vette elevate in Grecia e Spagna, dove e’ senza lavoro oltre il 25% della forza lavoro, ma raggiunge un picco anche in Italia. Da noi i disoccupati, all’8,4% nel 2011, raggiungeranno il 10,6% quest’anno, ma addirittura l’11,1% nel 2013. Restiamo sotto la media europea (11,5%) ma l’accelerazione e’ davvero impressionante e preoccupante. La disoccupazione nelle economie avanzate e’ inaccettabile, osserva del resto l’Fmi, mettendo in guardia anche dai rischi che potrebbero derivare dalle tensioni sociali. Un elemento che l’Ue deve tenere presente perche’ potrebbe complicare ancora di piu’ la situazione. Uno scenario positivo, capace finalmente di ridare fiducia al Vecchio Continente, dice il Fondo, puo’ avverarsi solo con l’attuazione dell’accordo raggiunto il 29 giungo, la creazione dell’unione bancaria, la creazione di una garanzia paneuropea sui depositi bancari, una ancora maggiore integrazione delle politiche di bilancio. In sostanza si tratta della road map individuata dalla Bce che potrebbe portare, secondo alcuni analisti, ad una discesa dello spread di circa 200 punti nel corso del 2013. In ogni caso, mette in guardia Olivier Blanchard, capo economista del Fmi, Madrid e Roma, le piu’ dirette interessate ad un discesa dello spread, devono proseguire sulla via del risanamento cercando di ritrovare la strada della competitivita’ ed eventualmente ricapitalizzando le banche senza intaccare il livello del debito.