Fausto Siclari, l’ultimo dinosauro (ancora in vita e tra i piedi) Un raro esempio di "reperto vivente" del terzo millennio
C’è tra i protagonisti attuali della politica taurianovese, un raro esempio di dinosauro, l’Evoíonos Omástrómorfo, una rara specie di Velociraptor che a cavallo tra il secondo e terzo millennio nella sua evoluzione della specie, porta il nome di Fausto Siclari.
Allo stato attuale, il “Velociraptor” Siclari dopo un trascorso decennale in una coalizione di centrodestra, oggi alberga tra le fila di una maggioranza composta da una coalizione di corrente “associativa” da marchesato del Grillo spacciata (inappropriatamente) per centrosinistra, e riveste la carica di Presidente del Consiglio Comunale.
Non starò qui a decantare le gesta dell’uomo che ha fatto della recitazione teatrale una ragione di vita politica, né sicuramente parlerò dei suoi trascorsi da assessore funzionale tuttofare, tant’è che i meno giovani lo ricorderanno sempre in abito scuro con la sua (misteriosa) agenda sottobraccio che si recava nel palazzo comunale per poi sparire nel nulla, in una coltre di nebbia fitta. Erano i tempi in cui l’estinzione dei dinosauri politici era iniziata, ma non per Fausto Siclari. Agevolato anche per le capacità di indossare molteplici vesti di attore navigato, riuscendo a immedesimarsi in ogni personaggio come in altrettante scene diverse tra l’estrema facilità di scenografie scritte al momento e per l’occasione. E per tali motivi, resta (e forse resterà) sempre a galla. Ovviamente non è una “celebrazione”, magari un giorno la faremo quando lui non ci sarà più (dopo una lunga vita), potremmo innalzare un monumento al posto dello sfortunato Gemelli Careri, che seppur quest’ultimo non vivendo il periodo del “Terrore” francese, fu decapitato nel terzo millennio con un piccone (quale peggior sorte). Però oggi ricordare Siclari è un dovere, poi in seguito valuteremo i modi celebrativi dopo la dipartita. Quindi, perché Fausto Siclari? La risposta è rintracciabile in questi tre anni e passa di amministrazione Scionti, perché pare che lo stesso si sia trincerato in un rifugio silente dentro una campana a finestrelle aperte, quando poi non è altro che uno “spettro” camaleontico di adeguamento politico-amministrativo. C’è chi lo definisce affetto dal (triste e abbietto) processo di “Sciontizzazione” e c’è chi lo definisce in un altro modo, ma non né il luogo né il momento di riportare alcuni epiteti (in quanto il pezzo non va in “fascia protetta”).
Ovviamente è cosa nota che lo stesso Siclari per via di un accordo sciagurato è stato eletto alla carica di presidente del civico consesso (e non “consenso”) per lenire gli attacchi come arma di distrazione di “minoranza”, e per ora ci sta riuscendo abbastanza bene con la sua arrogante antidemocratica spocchiosità. Se pensiamo che la famosa “sveltina” che lasciò di stucco tutti quanti in un consiglio comunale durato pochissimi minuti è opera sua e della sua mente diabolica. A volte viene delegato causa “mutismo di Zorro” per i tanti “Bernardo Comunali”, per assumere la carica di sindaco, assessore e capogruppo, tutti in un unico corpo, d’altronde che attore sarebbe? Una vita nel proscenio (sic!).
Fausto Siclari è come i fili dell’alta tensione, chi lo tocca muore! E così è stato per i suoi compagni di viaggio, dediti al masochismo politico che hanno accettato di fare un percorso con lui e si sono trovati dispersi in lande desolate girovagando a zonzo, qualcuno ha perso pure del tutto i capelli.
Siclari, un “predatore”, così come un despota antidemocratico, affetto da megalomania per abuso della funzione da presidente del consiglio comunale. Però, all’interno della sua coalizione va d’accordo con tutti, ve lo siete chiesti il perché? E fa male chi non si preoccupa. Ecco, compito a casa, il tema c’è, iniziate lo svolgimento.
Fausto Siclari non è solo l’ultimo esempio di “Evoíonos Omástrómorfo”, e poi non dite che non ve l’ho detto!
Don Chisciotte senza Mancia
(GiLar)
Ps. Nessuno se la prenda se per un motivo o per un altro, in questa ironica rappresentazione donchisciottiana, non vien mai citato, è solo una questione di “colonnelli” e non di “caporali di giornata”. Non è “classismo”, ma buonsenso di prestigio!