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TAURIANOVA (RC), VENERDì 26 APRILE 2024

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FACOLTA’ DI MEDICINA IN CALABRIA: UNA STORIA DI FORZATURE CHE DURA DA 50 ANNI

FACOLTA’ DI MEDICINA IN CALABRIA: UNA STORIA DI FORZATURE CHE DURA DA 50 ANNI

In questa nostra provincia e, soprattutto, nella città di Reggio Calabria, dagli abitanti disattenti e rassegnati, come lo sono, in parte, i suoi amministratori e i politici, è passata, quasi, sotto silenzio la notizia che all’UNICAL di Cosenza è stata istituita la facoltà di Medicina e Chirurgia. Ad onore del vero, va rilevata una qualche lodevole, ma timida e tardiva, iniziativa di richiesta dell’istituzione della facoltà di Medicina a Reggio che, però, non ha trovato sponda presso l’attuale governo della Regione. Il presidente della Regione Occhiuto ha, invece, enfatizzato, soddisfatto, l’istituzione di Medicina a CS, cosa che ha provocato una forte reazione contraria della città di CZ la cui università subirà una notevole perdita di importanza, oltre che di studenti in seguito al provvedimento. È comprensibile il malessere di Catanzaro che urla e inveisce per torti che, peraltro, nel corso del tempo ha fatto ad altri. Come dimenticare che Reggio Calabria ha dovuto attendere 20 anni prima di avere riconosciuto il diritto alla Università, mentre a Catanzaro si è dovuto attendere poco più di tre anni.

Non per riaprire vecchie questioni, a volte, e a sproposito, definite campanilistiche, ma per fare un po’ di chiara verità sulle vicissitudini delle università calabresi, è bene rispolverare momenti di storia che le riguardano per capire, una volta per tutte, chi siano stati i beneficiari di provvedimenti politici sostenuti e maturati a danno di Reggio Calabria per la iniziativa di amministratori e parlamentari cosentini. Il neo Sindaco di Catanzaro promette battaglia e lancia accuse di campanilismo a destra e senza rendersi conto che si è trovato a fare il campanilista. E, mentre a Catanzaro, a titolo risarcitorio si avanza la richiesta di istituire in quella università le facoltà di Lettere e Ingegneria, a Cosenza, il rettore dell’Unical preannuncia che l’Ospedale “Annunziata” diventerà “Policlinico Universitario” e fra tre anni avrà i primi studenti in medicina in corsia. A Reggio tutti zitti e rassegnati in attesa di ulteriori scippi.

Ovviamente sono convinto, da sempre, che la Calabria debba essere una, nonostante tutto e tutti, e deve restare unita anche perché si sta impoverendo, sia in termini economici, sia sotto il profilo demografico: le zone interne si stanno spopolando, le città capoluogo stanno perdendo abitanti perché i giovani vanno via, e vanno via anche gli anziani per stare vicini ai propri figli. Si ripete il dramma degli anni ‘40, ‘50 e ‘60: non c’è famiglia che non abbia, almeno, un figlio “fuori”.

Per tornare all’argomento facoltà di Medicina e Chirurgia bisogna partire dal 1967, anno nel quale il “Consorzio per l’istituto di Architettura” di Reggio Calabria, con DPR, venne riconosciuto come “Libero Istituto universitario di architettura” e, con ulteriore decreto del Presidente della Repubblica, divenne “Libero Istituto Universitario di Architettura”. Quest’ultimo con ulteriore decreto del Presidente della Repubblica del 14 febbraio 1970 divenne “Istituto Universitario Statale di architettura (IUSA)”. In seguito, nel 1982, la legge numero 590, istituiva l’Università di Reggio Calabria ed ampliava l’offerta formativa aggiungendo alla facoltà di Architettura, quelle di Ingegneria e Agraria oltre che le facoltà di Medicina e Legge, entrambe, come sedi staccate a Catanzaro. In sostanza, quindi, l’Università di Reggio Calabria, nel 1982, era così articolata: Architettura, Ingegneria e Agraria con sede a Reggio Calabria, Giurisprudenza e Medicina e Chirurgia – a cui venne aggiunta, nel 1992, Farmacia – con sedi staccate a Catanzaro. Il 1° gennaio 1998, con legge venuta fuori dal cilindro del prestigiatore, viene istituita “l’autonoma Università di Catanzaro” – terza Università della Calabria – che fece sue le facoltà di Giurisprudenza, Medicina e Chirurgia e Farmacia. La mutilata università di Reggio divenne “Università Mediterranea” ridotta alle sole facoltà di Ingegneria, Architettura e Agraria alle quali si aggiunse, molto dopo, la inutile Giurisprudenza. Oggi, il Presidente della Regione Occhiuto fa istituire a Cosenza la facoltà di Medicina presso UNICAL e, per mitigare le proteste dei catanzaresi, promette di risarcire, con milioni di euro, l’Università di Catanzaro per la perdita di studenti e docenti. Mentre il Presidente Occhiuto per mediare fra Catanzaro e Cosenza sulla “diatriba Facoltà di Medicina” propone un cospicuo aumento di fondi per la Università di Catanzaro, ci si domanda perché il Presidente della Regione non abbia, pure, previsto un congruo finanziamento per il rafforzamento della “Mediterranea” e della “Università per Stranieri” di Reggio Calabria che da decenni offre un servizio importantissimo agli studenti che la frequentano. Sarebbe cosa interessante e chiarificatrice un pronunciamento in proposito da parte della reggina, Vice Presidente della Regione, dottoressa Giusy Pinci.

Domenico Francesco Richichi (Componente Direzione regionale Partito Democratico)