Esposte le opere dell’artista palmese Marturano La mostra prende il nome di "World Disaster"
di Jessica Malagreca
Si è svolta dal giorno 21 al 28 di Luglio, presso l’accogliente tearoom “The Harp”, sita su Corso Tenente Aldo Barbaro nel cuore della città di Palmi, la mostra dell’artista palmese Carmelo Marturano, presentata col nome di “World Disaster” .
Carmelo Marturano nasce a Palmi nel 1986 ed è qui, nella sua città, che sviluppa il suo genio artistico. Ha studiato all’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria, indirizzo Grafica. Fratello e nipote d’arte, muove i suoi primi passi nel campo musicale, suonando il basso in diversi complessi e prendendo parte a molti progetti che lo aiutano a sviluppare la sua sensibilità artistica.
Successivamente decide di buttarsi nel mondo dell’illustrazione e della grafica. Riesce a raggiungere soddisfacenti e importanti risultati, come essere stato selezionato per creare la locandina della prima edizione del COLLA FEST (festival che si svolge a Roma con tema Poster e Sticker), aver curato la grafica dello stand F-PEDAL, un brand di pedali di Francesco Sondelli e Eddie Cramer al NAMM di Los Angeles del 2015;
Nel 2016 vince il premio Best Art Vinyl, con la creazione della copertina dell’album di Emilio Sorridente.
La tecnica utilizzata nelle opere messe in mostra al The Harp è il digital collage. Già il titolo stesso World Disaster racchiude il messaggio che l’artista vuole lanciare, cioè una protesta contro ciò che l’umanità sta compiendo all’ambiante, alla Terra. I soggetti sono dei personaggi surreali che assistono immobili e distratti a quanto sta accadendo, senza far nulla per cercare di salvare il nostro Pianeta. I colori si ripetono ugualmente per ogni quadro in modo da poter essere riconoscibili e assegnati a colui che li ha creati. L’intento di Carmelo Marturano è lanciare un input per stimolare la gente e farla riflettere su ciò che sta avvenendo.
Altra fonte di ispirazione dell’artista è la natura, in particolar modo la Luna, nello specifico l’influenza di essa sull’Universo. La sua “Fluid Moon” è una Luna astratta e mutevole, vengono colti i punti di vista che abbiamo noi dalla Terra cioè le fasi lunari ovviamente non una visione classica, ma colorata, diversificata con forme fluide che danno il senso del movimento. Il protagonista diviene l’artista che non dà dei colori definiti ma li modifica in base alle sensazioni del momento. Così lo spettatore utilizzerà la propria immaginazione in modo tale da elaborare dentro di sé uno stato d’animo ideale.