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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Equitalia, Francesco Comi: “Vi voglio raccontare gli abusi su un mio cliente”

| Il 13, Ago 2014

Fioccano le denunce alla procura della Repubblica

Equitalia, Francesco  Comi: “Vi voglio raccontare gli abusi su un mio cliente”

Fioccano le denunce alla procura della Repubblica

 

 

Equitalia non si dà pace, né concede tregua agli utenti, neanche durante il periodo estivo, mirando nel mucchio, peraltro del tutto illegittimamente ed infondatamente, inducendo, a tal punto l’Avv. Francesco Comi, nell’interesse di un proprio assistito, a proporre i relativi ricorsi in sede civile e denunce alla Procura della repubblica, ravvisandosi i reati di omissione di atti di ufficio, abuso di ufficio, e di quant’altro verrà ravvisato.

Accade che al malcapitato assistito dell’Avv. Francesco Comi, vengano notificate minacciose ingiunzioni di fermo amministrativo dell’autovettura ed azioni esecutive, con richieste vessatorie in virtù di presunte somme dovute, giunte ad iperboliche cifre, senza che alcuno verifichi la veridicità.

In effetti sostiene l’ Avv. Francesco Comi come in un caso tratta vasi di un presunto debito, rateizzato dalla stessa Equitalia ed in corso di pagamento ed in altro caso di contravvenzione al codice della strada già annullato una prima volta dal Giudice di Pace e di cui, ciò malgrado se ne richiede ancora il pagamento. Non solo, a seguito di un secondo ricorso, sempre la stessa ingiunzione di pagamento, era stata sospesa dal Giudice di Pace, evidenziando, l’Avv. Francesco Comi, come fosse stata inoltrata presso gli uffici di Equitalia peraltro istanza di sgravio, senza ottenere alcuna risposta.

Il “modus procedendi” della Equitalia, prosegue l’Avv. Comi, spesso intimorisce l’utente, che, magari, sprovveduto e/o non in grado di reperire le relative ricevute e/o non in grado di rivolgersi ad un legale, “abbocca” ed è costretto soccombere, conseguendosi così un indebito arricchimento da parte di Equitalia che incassa somme non dovute. Paradosso ulteriore per come di seguito, sono le minacciose ed esose richieste, precedute dal gent.mo signor…. Con cui si invita recarsi presso gli uffici per “informazioni o chiarimenti”. Laddove a secondo di quale addetto ci si imbatte, dopo estenuanti ed umilianti file, si riceverà spesso una risposta l’una in contrasto con l’altra, creando ancor più confusione e sconforto nell’utente che non sa pi a che “santo” rivolgersi. A tal punto l’Avv. Francesco Comi ritiene come, nel caso del proprio assistito, il “santo” cui rivolgersi possa individuarsi nella Procura della Repubblica e nella Magistratura civile con conseguenti richieste di risarcimento danni.