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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Epatite C, Assotutela: “Urgente programmazione contro emergenza” "Stiamo parlando di fornire ai pazienti farmaci salvavita, già disponibili in alcuni Paesi europei, che sono in grado di curare e salvare migliaia di pazienti fino a evitare le infauste diagnosi di tumore del fegato"

Epatite C, Assotutela: “Urgente programmazione contro emergenza” "Stiamo parlando di fornire ai pazienti farmaci salvavita, già disponibili in alcuni Paesi europei, che sono in grado di curare e salvare migliaia di pazienti fino a evitare le infauste diagnosi di tumore del fegato"
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“In Italia ogni anno aumentano le persone che manifestano l’epatite C e di
questi oltre 10.000 soffrono di patologie epatiche alcune delle quali
cancerose che necessitano di cure costose non solo per il singolo cittadino
ma anche per il Servizio sanitario nazionale. Allo scopo di rendere tali
cure sostenibili urge un piano programmatico contro l’emergenza epatite C”.
Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che precisa:
“Stiamo parlando di fornire ai pazienti farmaci salvavita, già disponibili
in alcuni Paesi europei, che sono in grado di curare e salvare migliaia di
pazienti fino a evitare le infauste diagnosi di tumore del fegato. Vorremmo
ricordare che i veri risparmi in termini sanitari provengono espressamente
dalla prevenzione. Altrettanto – continua Maritato – i pazienti potranno
essere trattati più semplicemente e con una probabilità di successo molto
elevata affinché nessuno debba più morire per le complicanze dell’epatite
C”.

“Detto questo vogliamo affermare che il costo del farmaco va valutato
anche in termini di abbattimento dei costi correlati alla malattia, sia
diretti che indiretti, compresi i costi sociali. Per questo motivo è
auspicabile che ministero della Salute, Aifa e Conferenza delle Regioni
condividano la proposta di un piano pluriennale per trattare gradatamente
tutti i malati di Epatite C. Fare questo significa impegnarsi a stanziare
un budget adeguato dedicato alla patologia che – conclude Maritato – nel
medio-lungo periodo sia compensato dai benefici di riduzione dei costi sia
diretti, ossia farmaci, ospedalizzazione, specialistica, gestione del
paziente, trapianti che indiretti con la perdita di produttività e il
decesso prematuro del malato”.