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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Emergenza mensa e pasti per i poveri in Italia. Lo Sportello dei Diritti lancia l’allarme

Emergenza mensa e pasti per i poveri in Italia. Lo Sportello dei Diritti lancia l’allarme

4,8 milioni di poveri, l’8% della popolazione italiana a rischio fame. 400 mila sono i bambini che hanno meno di 5 anni che vivono grazie a pacchi alimentari o pasti gratuiti presso le mense

Emergenza mensa e pasti per i poveri in Italia. Lo Sportello dei Diritti lancia l’allarme

4,8 milioni di poveri, l’8% della popolazione italiana a rischio fame. 400 mila sono i bambini che hanno meno di 5 anni che vivono grazie a pacchi alimentari o pasti gratuiti presso le mense

 

 

Un’emergenza alimentare affligge il nostro Paese, in cui oltre 4,8 milioni di persone
tra cui oltre 400 mila bambini che hanno meno di 5 anni che vivono grazie a pacchi
alimentari o pasti gratuiti presso le mense rischiano di perdere il sostegno alimentare.
Gli enti caritativi tra cui Fondazione Banco alimentare, Caritas, Croce rossa, Comunità
di Sant’Egidio, Fondazione Banco delle opere di carità e Società di San Vincenzo
in questi giorni si non fatti portavoce di una fortissima protesta contro il governo:
“Quattromilioniottocentomila persone sono senza cibo per colpa di promesse non mantenute
dal governo e lungaggini burocrati “. Ritardi, intoppi burocratici. In questo caso
chi ci va di mezzo è quell’8 per cento della popolazione italiana (4.814.000 persone
secondo le ultime stime) in condizioni di povertà assoluta che possono nutrirsi
soltanto grazie al sostegno di migliaia di enti caritativi che distribuiscono cibo
fornito da realtà come il Banco alimentare. L’Europa, che prima, fino a dicembre
2013, distribuiva direttamente derrate ed eccedenze alimentari tramite il programma
Pead, da gennaio il Pead è diventato Fead, cioè un fondo finanziario che dispensa
non più cibo ma denaro con cui i 28 Paesi possono comprare alimenti per i poveri.Per
l’Italia lo stanziamento 2014 è pari a 75 milioni di euro (595 complessivi fino
al 2020) già a disposizione del ministero del Welfare, ma a causa della burocrazia
non arriveranno prima di fine settembre. Soltanto l’altro giorno il ministero ha
sbloccato questi 10 milioni per acquistare 12mila tonnellate di pasta e 2.700 tonnellate
di farina. Intanto la fondazione Banco alimentare e le 15mila strutture caritative
che assistono gli indigenti chiedono che le istituzioni intervengano in maniera rapida
e concreta per fronteggiare questo gravissimo momento.in Italia i “poveri di cibo”,
secondo l’ultima Relazione Agea, Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, sono
3 milioni e 600mila persone bisognose di sostegno alimentare. Nel 2010 erano 2 milioni
e 700mila. Grazie alla prima indagine sulla povertà alimentare in Italia condotta
dalla Fondazione per la Sussidiarietà, sappiamo che si tratta soprattutto di uomini
tra i 35 e i 64 anni, di nazionalità italiana. La presenza più consistente si registra
nel Lazio, quello più bassa in Toscana, regione che registra anche il più alto
numero di mense sociali, seguita da Lombardia ed Emilia Romagna.Se la distribuzione
dei pacchi alimentari rappresenta la soluzione più diffusa per contrastare la povertà
di cibo, negli ultimi anni si registra in un aumento delle persone che ricorrono
alle “mense dei poveri”. Le più diffuse sono le mense Caritas, ben 449: il 26,5%
è al Sud e il 24% al Centro. Il 30,7% è gestito da parrocchie e il 17,5 lavora
in convenzione con l’ente pubblico. Le mense Caritas impiegano quasi 22mila operatori,
di cui oltre 20mila sono volontari, ed erogano ogni giorno 16.514 pasti, oltre 6
milioni l’anno (Rapporto Caritas Povertà 2012).Gli enti non profit che in Italia
si occupano di povertà alimentare sono suddivisi in 7 organizzazioni nazionali,
249 regionali e quasi 15mila organizzazioni locali che distribuiscono pasti e derrate
alimentari a 2 milioni e 300mila persone. Solo alla rete del Banco Alimentare fanno
capo 8mila enti che complessivamente offrono sostegno alimentare a 1 milione e 700mila
persone.Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]” non può
che attendere una sollecita presa di posizione delle istituzioni, per un sostegno
sociale sempre più necessario per chi vive una situazione di fragilità e difficoltà
economica e sociale.