Donna violentata e bruciata a Brancaleone. La confessione shock dell’assassino
redazione | Il 20, Set 2013
Al termine di una lunga giornata di interrogatorio, Gianluca Bevilacqua, 21enne del luogo, ha confessato con un racconto agghiacciante l’omicidio della badante Tatiana Kuropatyk, ucraina di 41 anni
Donna violentata, uccisa e bruciata a Brancaleone. La confessione shock dell’assassino
Al termine di una lunga giornata di interrogatorio, Gianluca Bevilacqua, 21enne del luogo, ha confessato con un racconto agghiacciante l’omicidio della badante Tatiana Kuropatyk, ucraina di 41 anni
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REGGIO CALABRIA – Svolta nelle indagini sulla morte di Tatiana Kuropatyk, ucraina di 41 anni, badante, violentata, uccisa e data alle fiamme sulla spiaggia di Brancaleone, nel Reggino. Il presunto autore dell’atroce delitto, un giovane 21enne del luogo, ha confessato la scorsa notte, al termine di una serrata ed estenuante giornata di interrogatori e riscontri.
Vittima colpita con un sasso
E’ stata colpita ripetutamente con un sasso alla testa, Tatiana Kuropatyk, la donna ucraina di 41 anni uccisa ed il cui cadavere è stato trovato bruciato a Brancaleone. Il particolare è stato riferito da Gianluca Bevilacqua, il giovane di 21 anni arrestato dai carabinieri dopo aver confessato l’omicidio. Bevilacqua, che appartiene alla comunità rom ormai stanziale da anni a Brancaleone, è stato interrogato per diverse ore dal Procuratore della Repubblica di Locri, Luigi D’Alessio, e dai carabinieri. Nel corso dell’interrogatorio il ventunenne ha raccontato di aver notato la vittima mentre era nei pressi della spiaggia di Brancaleone, dove si era recata a prendere il sole. Bevilacqua, secondo la ricostruzione che lo stesso giovane ha fornito agli inquirenti, ha avvicinato la donna con la quale ha iniziato a chiacchierare. Il ventunenne avrebbe tentato un primo approccio sessuale, ma la vittima si è opposta. Il ragazzo ha quindi colpito la donna con un sasso, l’avrebbe violentata e successivamente colpita nuovamente fino ad ucciderla. Bevilacqua ha poi deciso di bruciare il cadavere nel tentativo di cancellare ogni traccia. Il racconto fornito da Bevilacqua è al vaglio degli investigatori che stanno cercando riscontri. I carabinieri, intanto, stanno aspettando gli esiti dell’autopsia che saranno utili per avere riscontri alla versione fornita dal ventunenne.
Lasciata morta e poi data fiamme
L’ha abbandonata in un canneto e a distanza di alcune ore, dopo aver riflettuto a casa sull’accaduto, ha deciso di bruciare il cadavere per cancellare eventuali tracce. E’ questo uno degli elementi emersi nel corso dell’interrogatorio di Gianluca Bevilacqua, il giovane di 21 anni fermato dai carabinieri dopo aver confessato di aver ucciso Tatiana Kuropatyk, 41 anni, ucraina, bruciandone poi il cadavere. Il giovane, durante l’interrogatorio condotto dal Procuratore di Locri, Luigi D’Alessio, ha raccontato di aver visto la donna sulla spiaggia di Brancaleone. Dopo averla avvicinata ed aver tentato un approccio sessuale l’ha colpita alla testa provocandole una grossa ferita. La vittima (non è stato ancora accertato se fosse già morta o solo tramortita) è stata poi trascinata in un canneto dove il ventunenne l’ha violentata. Successivamente il ragazzo è tornato a casa e, solamente dopo alcune ore, ha pensato di tornare sul luogo del delitto per bruciarne il cadavere con del liquido infiammabile. Bevilacqua ha spiegato agli inquirenti di aver deciso di incendiare il cadavere per cancellare ogni traccia che avrebbe consentito la sua individuazione. La donna, che era la badante di un’anziana, si recava spesso in spiaggia perché si trova a poca distanza dal suo luogo di lavoro. Gli inquirenti attendono gli esiti dell’autopsia per avere ulteriori riscontri alla confessione fornita da Bevilacqua.
Fermato e Cc su luogo delitto
Un sopralluogo sulla spiaggia di Brancaleone dove è stata uccisa Tatiana Kuropatyk è stato effettuato dai carabinieri del Gruppo di Locri e della Compagnia di Bianco insieme ai magistrati della Procura di Locri ed a Gianluca Bevilacqua, il ragazzo di 21 anni che è stato fermato dopo che ha confessato di avere commesso il delitto. Il sopralluogo, secondo quanto si è appreso, è finalizzato a ricostruire la dinamica dell’omicidio. Bevilacqua, infatti, è stato portato sul luogo del delitto per consentirgli di illustrare sul posto tutti i momenti relativi all’aggressione, alla violenza ed all’incendio del cadavere. Gli inquirenti, infatti, stanno raccogliendo tutti gli elementi finalizzati a riscontrare il racconto fornito dal giovane. In particolare è stata incentrata l’attenzione sul periodo di tempo intercorso dal momento in cui il ventunenne è tornato a casa a quello in cui è tornato sul luogo dell’omicidio per bruciare il cadavere della donna. L’autopsia, svoltasi nei giorni scorsi e durata circa nove ore, dovrà chiarire se la donna, al momento della violenza sessuale, fosse già morta o solamente tramortita a causa del colpo alla testa infertole da Bevilacqua.
Procuratore, vicenda terribile
”Questa è una vicenda terribile”. E’ quanto ha detto il Procuratore della Repubblica di Locri, Luigi D’Alessio, nel corso della conferenza stampa per illustrare gli esiti delle indagini che hanno portato al fermo di Gianluca Bevilacqua, accusato dell’omicidio di Tatiana Kuropatyk, di 41 anni, ucraina. ”Secondo me – ha aggiunto – il ragazzo non ha ancora metabolizzato tutta la vicenda. Quando ha fatto le dichiarazioni sull’accaduto, sicuramente ancora non si era ancora reso conto della gravità dell’episodio. Dal suo racconto emerge un quadro terribile”.
Giovane ha detto tutto alla madre. In passato segnalato per disturbi a donne, fratello è in carcere
Ha raccontato tutto alla madre, Gianluca Bevilacqua, il giovane rom di 21 anni fermato dai carabinieri per l’omicidio di Tatiana Kuropatyk, avvenuto a Brancaleone, nella locride. Bevilacqua, dopo aver ucciso la donna, è tornato a casa, si è spogliato e si è disfatto dei vestiti sporchi di sangue e subito dopo, probabilmente preso dal panico, ha deciso di raccontare quanto aveva fatto alla madre. All’alba della mattina seguente è tornato sul posto dell’omicidio con una bottiglia piena di liquido infiammabile ed ha incendiato il cadavere della donna. Le fiamme si sono spente poco dopo a causa della pioggia. Negli anni scorsi il giovane era stato segnalato dalle forze dell’ordine perchè aveva dato fastidio ad alcune giovani donne. Il fratello del ventunenne, Leonardo, è stato arrestato perchè quando era ancora minorenne abusò di una donna di 54 anni. I carabinieri della Compagnia di Bianco e del Gruppo di Locri hanno evidenziato la collaborazione ricevuta dai familiari del ventunenne, dalla comunità rom e dai cittadini di Brancaleone.
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