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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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‘Don Riccardo pedofilo, giu’ le mani dai bimbi’

‘Don Riccardo pedofilo, giu’ le mani dai bimbi’

La scritta e’ comparsa sul muro accanto alla chiesa Santo Spirito di Sestri Ponente

‘Don Riccardo pedofilo, giu’ le mani dai bimbi’

La scritta e’ comparsa sul muro accanto alla chiesa Santo Spirito di Sestri Ponente

 

(ANSA) GENOVA – “Giù le mani dai bambini. Don Riccardo infame pedofilo”. E’ la scritta comparsa questa mattina sul muro accanto alla chiesa Santo Spirito di Sestri Ponente, in via Calda. La frase è stata vergata con una bomboletta spray di colore nero, ed è apparsa sul muro accanto al portone principale della parrocchia del sacerdote arrestato venerdì scorso con l’accusa di tentato abuso sessuale su minore e cessione di stupefacente. Don Riccardo Seppia, il parroco di Sestri Ponente arrestato venerdi’ scorso, si muoveva in un sottobosco. Un sottobosco dove cercava vittime da adescare. Li voleva giovani i ragazzini ai quali rivolgere le avances sessuali: quattordici, al massimo 15 anni. Perche’ ”sedicenni sono gia’ troppo vecchi”, diceva al telefono.

Meglio se avevano problemi di famiglia, qualche disagio. E ancor meglio se erano assuntori di droga. Il suo procacciatore era uno spacciatore nordafricano, adescava le vittime alla Fiumara, cioe’ il grande centro commerciale di Sampierdarena, o nel Centro storico. E’ il quadro agghiacciante che emerge dalle intercettazioni telefoniche riportate nelle 40 pagine dell’ordinanza emessa dal gip di Milano (prima che gli atti d’inchiesta fossero trasmessi per competenza alla procura genovese), telefonate e messaggi sul cellulare contestate oggi durante l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Marassi. Durante il quale il parroco si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere. Le accuse nei suoi confronti sono di tentato abuso sessuale e cessione di stupefacenti. Ma don Riccardo ”e’ pronto ad assumersi le sue responsabilita’ e a collaborare con i magistrati”, ha detto il suo legale, l’avvocato Paolo Bonanni all’uscita dal carcere. Collaborare dopo avere letto tutte le carte dell’inchiesta, dopo il ricorso al Tribunale del riesame. ”Chiederemo un nuovo interrogatorio nei prossimi giorni – ha aggiunto il difensore – ma solo dopo aver letto le carte del fascicolo”.

redazione@approdonews.it