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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

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Dispositivi intrauterini ritirati dal mercato in Francia

Dispositivi intrauterini ritirati dal mercato in Francia
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Dopo il famigerato caso “Essure” della Conceptus Conceptus Inc., azienda sussidiaria della Bayer sollevato per prima in Italia dallo “Sportello dei Diritti” che ha anche avviato una class action in favore delle donne che hanno subìto effetti negativi dall’impianto in questione, altri dispositivi anticoncezionali intrauterini nel mirino delle autorità sanitarie. Per adesso quelle transalpine. I ginecologi d’Oltralpe, infatti, non potranno più impiantare gli IUD (acronimo dell’inglese Intra-Uterine Device, Dispositivi intrauterini) Ancora, Novaplus e Sethygyn della società spagnola Eurogine.. L’agenzia francese per la vigilanza sui farmaci (ANSM), in tal senso, ha appena vietato a seguito di incidenti di rottura durante il ritiro e espulsioni spontanee. “Un’espulsione IUD può mettere in discussione l’efficacia della contraccezione ed esporre a un rischio di gravidanza indesiderata”, afferma l’ANSM. Dovrebbe essere noto che questo rischio esiste già per tutti gli IUD e in particolare i tre che sono sono stati rimossi dal mercato. E ha anche comunicato alcune utili indicazioni per le donne.

L’agenzia farmaceutica raccomanda alle donne con un IUD da meno di 3 anni di non rimuoverlo. Il rischio di espulsione sembra maggiore oltre questo periodo e ha consigliato alle donne che portano uno di questi IUD di stare attente ai segnali che possono suggerire l’espulsione e che potrebbero essere i seguenti:

– Cavo di trazione IUD assente o più lungo del previsto;

– dolore addominale;

– sanguinamento tra i periodi o dopo il rapporto sessuale;

– dolore durante i rapporti.

Ciascuno di questi tre IUD verrebbe impiantato a 20.000 donne francesi ogni anno. Quando una paziente ha impiantato uno di questi tre modelli per più di tre anni, dovrà valutare con il proprio ginecologo una possibile rimozione preventiva. A questo punto, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è necessario che anche le autorità sanitarie italiane a partire dall’AIFA e dal Ministero della Salute effettuino tutte le verifiche del caso anche perchè abbiamo potuto appurare che è possibile acquistare online questi prodotti. E comunque invitiamo tutte le donne che abbiano subìto conseguenze indesiderate, a segnalarcele per valutare la fattibilità di ogni tipo d’azione possibile

a loro tutela.