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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Disgusto del mio tempo Riflessione del giurista blogger Giovanni Cardona sulla corruzione in Italia

Disgusto del mio tempo Riflessione del giurista blogger Giovanni Cardona sulla corruzione in Italia
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Il richiamo al ripristino dei valori morali e l’appello ai giovani di non tapparsi in casa, di uscire e prendere di petto, per cambiarla, l’attuale disastrosa situazione politica, economica e morale dell‘Italia, rappresentano, certamente, due emergenze per uscire da una situazione di autentico dissesto cui ci ha portato una democrazia, trasformatasi quasi subito in partitocrazia e cioè in dominio dei partiti al governo su tutto, Stato ed enti pubblici compresi, che non ha saputo dare ai giovani, al posto dei vecchi ideali di Patria, Famiglia, Religione, altri ideali che potessero sostituire i primi che, per diverse forze partitiche sono stati definiti “borghesi”.
Il non aver saputo o voluto instillare nei giovani degli ideali per i quali valesse la pena di vivere, é stato uno dei tanti delitti che ha condotto la gioventù verso un vero e proprio sbandamento morale con il ricorso, spesso, alla violenza, sbandamento che ha come punto di riferimento l’immoralità dei pubblici poteri, degli uomini che hanno sgovemato l’Italia da sempre pensando solo ai propri interessi personali e di partito.

Si é giunti così all’imbarbarimento di una società che, come ha lamentato anche il Papa e il presidente della Cei, ha perduto ogni senso morale e per la quale vale soltanto ”star bene” per poter meglio prevalere su quelli che posseggono meno, sui più deboli. Insomma un crollo morale generalizzato per cui la politica, da servizio diretto al bene pubblico e soprattutto ai più deboli e bisognosi, si é andata sempre più trasformando in una corsa sfrenata verso l’arricchimento indiscriminato anche (e forse soprattutto) individuale, perché con la scusa di chiedere tangenti per il proprio partito, buona parte di esse finivano nelle tasche dei richiedenti.

I partiti al governo, così, si sono trasformati in organizzazioni affaristiche e, secondo i giudici che indagano e emettono mandati di cattura e avvisi di garanzia, addirittura criminali, per dividersi la torta statale e parastatale lasciando da parte la soluzione dei problemi della gente e della nazione. Il popolo italiano é stufo di questa falsa democrazia. E se il Presidente della Repubblica afferma, che senza partiti non c’é democrazia, non é certo con questi partiti, che si sono succeduti al governo e che ormai il paese ha bocciato pesantemente, che si può avere una vera democrazia.

Occorre una “Nuova Democrazia” pulita che governi il Paese nell’interesse dei cittadini, con umiltà e senza arroganza. Quando sarà completata l’intera mappa della corruzione politica italiana, si scopriranno anche gli intrecci fra mafia, massoneria e politica e la verità su alcune “morti eccellenti” e su chi le ha volute e ordinate.

Ci sarà certamente da inorridire. Ma é comunque già da oggi che gli uomini più onesti e i giovani che amano la Patria (e ce ne sono ancora tanti perché non tutti sono rimasti privi di ideali e si sono lasciati invischiare dalla corruzione partitocratica) e soprattutto gli intellettuali, dovranno agire perché venga restaurata in Italia una vera democrazia, nella libertà ma anche nell’ordine, perché senza ordine non vi può essere vera libertà, mandando a casa quei partiti e quegli uomini politici che si sono macchiati di vere ribalderie e di cui tutti gli italiani sono stufi e disgustati.

Ed é stufo anche di una burocrazia anch’essa corrotta, ipocrita e prepotente a ciò condotta anche dallo strapotere sindacale, che deve essere anch’esso eliminato dai tanti posti chiave che occupa da decenni e ricondotto alla norma costituzionale. Dobbiamo purtroppo riconoscere che una parte di responsabilità in questo sfacelo morale e materiale è da imputare agli intellettuali italiani che non hanno saputo opporsi, alzare la voce, schierarsi decisamente, contro la degenerazione partitocratica.

E tra gli intellettuali mettiamo anche i giornalisti italiani, molti dei quali sono diventati “servi del potere” legandosi strettamente a “lobbie” economiche e politiche. Non tutto e non tutti, sono invischiati nella corruzione. Esistono ancora persone di specchiata moralità e anche nel settore dei partiti vi sono molti politici non toccati dalla corruzione.

E’ su questi giovani, su questi intellettuali e giornalisti, sui politici onesti, che l‘Italia deve contare per poter veramente risorgere. Cambiare significa che occorre cominciare con l’emendamento della Carta Costituzionale, abrogando innanzitutto l’immorale norma sull’immunità parlamentare perché tutti i cittadini, nessuno escluso, deve essere eguale di fronte alla legge.