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TAURIANOVA (RC), VENERDì 26 APRILE 2024

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Disastro ferroviario Puglia: binario unico giornalismo italiano La puntualizzazione di Antonio Giangrande

Disastro ferroviario Puglia: binario unico giornalismo italiano La puntualizzazione di Antonio Giangrande
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Sono 23 le vittime del disastro ferroviario avvenuto in Puglia il 12 luglio
2016 sulla tratta Corato-Andria; 52 i feriti transitati dai pronto soccorsi
degli ospedali; 24 le persone attualmente ricoverate, otto dei quali in
prognosi riservata, tra cui il piccolo Samuele che ha 7 anni appena compiuti
e che era con la nonna, morta nell’incidente ferroviario. Non ci sono
dispersi. I dati sono stati ufficializzati in una conferenza stampa che si è
tenuta dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e dal professor
Franco Introna, primario di Medicina Legale del Policlinico di Bari il 13
luglio 2016 alle ore 14.30. Otto cadaveri individuati da dettagli: anelli,
fotografie o carte che gli infermieri hanno mostrato ai familiari. Per quasi
tutti i giornali Giuseppe Acquaviva è lo sfortunato contadino morto sul suo
campo. Per “Andria Live”, invece, Giuseppe Acquaviva, 59 anni, di Andria,
era disoccupato e viaggiava con la sorella Serafina Acquaviva, detta Lella,
62 anni, anche lei morta nell’impatto. Per “La Repubblica”, invece, era un
ragioniere. E poi la chicca. Da più fonti e con più interviste si è parlato
che i soccorritori si sono ritrovati anche davanti ad una scena di due corpi
esanimi abbracciati: una madre e sua figlia. I loro nomi, però, non
risultano tra quelli comunicati dalle autorità come vittime riconosciute o
non riconosciute. Sono state ritrovate senza vita una madre e sua figlia,
avvinghiate l’una all’altra in quell’ultimo abbraccio istintivo e
protettivo. Una scena drammatica che i soccorritori si sono trovati dinanzi
agli occhi, non appena giunti sul luogo del disastro, su quel tratto
ferroviario a binario unico che collega Bari a Barletta, in Puglia. A
raccontarlo sono gli stessi soccorritori all’emittente locale Telenorba ed
ad altre emittenti private. Testimonianze su cui hanno ricamato i loro
commenti centinaia di giornalisti. “Erano contro un ulivo, la mamma con il
suo corpo proteggeva la bimba piccola ed erano in posizione fetale. Sono le
prime che ho trovato, in mezzo a teste, braccia, mezzi busti sparsi ovunque
sotto gli ulivi”, ha raccontato Marianna Tarantini, una volontaria del Ser
di Corato, una delle prime ad arrivare sul luogo dell’incidente”. Che sia
una bufala a cui tutti ci sono cascati?

Dr Antonio Giangrande Scrittore, sociologo storico, giurista, blogger,
youtuber, presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie.