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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Dipendenze psicologiche, Straface: «Il progetto “Unidipendenti Università che promuove salute” sia progetto pilota per gli atenei e le scuole calabresi» La presidente della terza Commissione Sanità ha concluso la conferenza stampa di presentazione del progetto finanziato dal Dipartimento nazionale Antidroga della presidenza del Consiglio dei Ministri, in partenariato con l'Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, tenutasi all'Unical

Dipendenze psicologiche, Straface: «Il progetto “Unidipendenti Università che promuove salute” sia progetto pilota per gli atenei e le scuole calabresi» La presidente della terza Commissione Sanità ha concluso la conferenza stampa di presentazione del progetto finanziato dal Dipartimento nazionale Antidroga della presidenza del Consiglio dei Ministri, in partenariato con l'Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, tenutasi all'Unical

«Abbiamo partecipato questa mattina con grande interesse e nelle vesti di presidente della terza Commissione Sanità e delegata dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, al settore delle dipendenze psicologiche, alla presentazione del progetto “#Unidipendenti Università che promuove salute”, tenutosi all’Unical. Si tratta di una pianificazione tesa alla prevenzione e contrasto delle dipendenze comportamentali e da sostanze d’abuso, finanziato dal Dipartimento nazionale Antidroga della presidenza del Consiglio dei Ministri, in partenariato con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, rappresentata nel corso della conferenza stampa dal direttore sanitario, dott. Martino Rizzo, dal dott. Roberto Calabria e dalla dott.ssa Maria Francesca Amendola. Abbiamo proposto che il progetto presentato questa mattina possa trasformarsi in progetto pilota da trasferire negli altri atenei calabresi e negli istituti scolastici». Lo afferma il consigliere regionale di Forza Italia, Pasqualina Straface.
«Siamo grati alla prof.ssa Angela Costabile per aver promosso la presentazione di questo progetto e all’Asp di Cosenza che ha partecipato alla realizzazione dello stesso con i servizi del SerD di Cosenza e l’Unità di Alcologia guidati dal dott. Roberto Calabria e dalla dott.ssa Maria Francesca Amendola. Abbiamo accolto la delega al settore delle Dipendenza dal presidente Occhiuto perché si avverte anche nella società calabrese una sorta di rassegnazione e di “normalizzazione” di questo drammatico fenomeno, che continua a distruggere giovani vite. In ragione di questo senso civico – prosegue Pasqualina Straface – vogliamo impegnarci insieme agli operatori del settore dei servizi pubblici, delle comunità terapeutiche che svolgono un lavoro encomiabile sul piano del recupero e del reinserimento sociale delle persone che hanno una dipendenza patologica, del Dipartimento Salute della Regione Calabria e ancora con Università, scuole di ogni ordine e grado, la società civile calabrese, per riposizionare al centro dell’attenzione la questione sociale e l’allarme sulla diffusione delle droghe».
«In queste ultime tre settimane col settore Dipendenze abbiamo avviato una programmazione di breve e medio periodo per provare a mettere in atto progetti e azioni al cui centro ci sia, innanzitutto, la prevenzione delle droghe e dei comportamenti che producono una dipendenza patologica, ma anche dell’ampliamento dell’offerta dei servizi per la cura e la riabilitazione. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi – conclude la presidente della commissione regionale Sanità – metteremo in atto progetti e iniziative per tentare d’incidere nella prevenzione del fenomeno, attraverso un coinvolgimento diffuso delle scuole, come già peraltro sta avvenendo attraverso i progetti del contrasto alla ludopati, dei SerD e delle comunità terapeutiche. Stesso impegno si sta profondendo e verrà ulteriormente potenziato attraverso l’utilizzo di fondi che stiamo recuperando del vecchio fondo antidroga, mai spesi da oltre 10 anni, per intervenire nella fase della prevenzione e del contrasto alle dipendenze psicologiche e ad allargare l’offerta dei servizi sulla cura e riabilitazione e sul reinserimento sociale di chi completa un percorso comunitario di recupero».