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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Denuncia smarrimento assegno, accusato di calunnia: assolto Accolte le tesi difensive del legale dell'uomo

Denuncia smarrimento assegno, accusato di calunnia: assolto Accolte le tesi difensive del legale dell'uomo
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Il Tribunale di Castrovillari, in accoglimento delle richieste avanzate dall’Avv. Giuseppe Tagliaferro, ha assolto il rossanese F.C. dall’accusa di calunnia ai danni di un commerciante del luogo. Nello specifico, successivamente all’emissione di un assegno risultato privo di provvista, F.C. ne denunciava lo smarrimento, causando la falsa accusa di appropriazione di cosa smarrita, furto e ricettazione.

I FATTI – I fatti risalgono al 2011 quando F.C., su richiesta di un commerciante del luogo, consegnava un assegno bancario ad un terzo soggetto, titolare di una ditta che aveva fornito merce al commerciante il quale era impossibilitato ad emettere assegni. Si trattava quindi di un assegno emesso a titolo di favore da F.C. per consentire al commerciante di pagare la merce acquistata. Non ricordando di aver emesso l’assegno e le finalità dello stesso, F.C. ne denunciava successivamente lo smarrimento ai Carabinieri di Rossano che, dalle indagini espletate, ricostruivano la vicenda. Ne scaturiva, quindi, l’accusa nei confronti di F.C. di calunnia per aver falsamente denunciato la perdita dell’assegno bancario sapendo, viceversa, di averlo consegnato alla ditta.

IL PROCESSO – Nel corso dell’attività istruttoria davanti al Tribunale di Castrovillari il titolare della ditta, sentito in qualità di teste, ha confermato di aver ricevuto l’assegno a pagamento della merce fornita al commerciante dichiarando che, a causa della denuncia di smarrimento, lo stesso non era stato pagato. Sono stati sentiti anche i testi della difesa, i quali hanno illustrato le circostanze in cui era avvenuta la denuncia da parte di F.C., dettata dalla convinzione di aver effettivamente smarrito l’assegno in questione e di essersi reso conto del contrario solo successivamente. All’esito del dibattimento l’avv. Giuseppe Tagliaferro, difensore di F.C., ha sostenuto l’insussistenza del reato di calunnia per mancanza di prova degli elementi dell’illecito penale sia sotto il profilo soggettivo sia dell’elemento oggettivo del reato. Tesi accolta dal Tribunale che ha emesso una sentenza di assoluzione.