Decoro, a Rossano stop maleducazione dilagante Cirillo: "Multe esemplari e maggiori controlli"
ROSSANO (Cs) – Il decoro di una città passa anche e soprattutto dalla
capacità di arginare e combattere la maleducazione dilagante. Servono maggiori controlli
e sanzioni esemplari per chi non rispetta le regole del vivere civile; per chi sporca e crea
situazioni di disordine e disagio per gli altri. Stop alle auto parcheggiate in doppia fila,
alle deiezioni canine per strada, all’ambulantato selvaggio. Costruiamo una ROSSANO a
misura di disabile.
È la denuncia e insieme l’appello che Giuseppe CIRILLO rappresentante del movimento politico
cittadino PATTO SOCIALE, rivolge agli amministratori locali sollecitando maggiore cura ed
attenzione per l’intero territorio comunale.
Basta farsi un giro a piedi – dichiara – per rendersi conto del dilagare di episodi di inciviltà
favoriti, forse, dall’assenza di controlli più attenti. Possiamo fare l’esempio delle auto
parcheggiate fin dalla mattina presto in zona vietata, delle deiezioni canine lasciate in bella vista, dei
parcheggi sugli stalli dei disabili o sui passi carrai fuori dalla scuola primaria. La polizia locale
dovrebbe essere più incisiva. A questa vanno dati i giusti strumenti per operare. A partire dalle divise
sostituite ultimamente da indegne pettorine; immagine, questa, che non si addice ad una Città di 40
mila abitanti.
Il fenomeno dell’ambulantato selvaggio – aggiunge – è un altro degli elementi che contribuisce a
dare della Città un’immagine sbagliata, disordinata e poco decorosa. Bisogna dare una giusta
collocazione ai venditori ambulanti, individuando un’area centrale, pulita e attrezzata dove poter
operare, pensando magari all’istituzione di un mercato rionale.
Per ultimo, ma non per importanza – conclude CIRILLO – bisogna dare priorità ad interventi che
rendano maggiormente fruibile la Città ai diversamente abili, creando altre passerelle sui
marciapiedi che ancora risultano inagibili ed eliminando una volta per tutte le barriere architettoniche.
Bisogna garantire quella libertà di muoversi che al momento resta fortemente ostacolata. Così come
succede, per esempio, sul Lungomare, dove i posti riservati ai disabili sono pochissimi.