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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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Darsena di San Cataldo di Lecce, dopo la chiusura del porticciolo arriva anche la beffa per centinaia di diportist La cooperativa gerente chiede il “conto” per l'intero anno quando le barche non ci sono più dall'estate scorsa. Lo Sportello dei Diritti: intervenga il Comune e faccia sapere che fine farà un patrimonio dei leccesi letteralmente mandato a mare

Darsena di San Cataldo di Lecce, dopo la chiusura del porticciolo arriva anche la beffa per centinaia di diportist La cooperativa gerente chiede il “conto” per l'intero anno quando le barche non ci sono più dall'estate scorsa. Lo Sportello dei Diritti: intervenga il Comune e faccia sapere che fine farà un patrimonio dei leccesi letteralmente mandato a mare
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Con una riunione tenutasi lo scorso mercoledì 28 gennaio presso la sede dello “Sportello
dei Diritti”, alcuni diportisti, o meglio ex diportisti della Darsena di San
Cataldo dopo che sono stati sgombrati dallo specchio d’acqua per l’inagibilità dello
stesso, hanno espresso il più vivo disappunto ed hanno deciso d’intraprendere ogni
iniziativa utile, compreso quella giudiziaria, non escludendo quella penale, dopo
che con estrema loro sorpresa la “Cooperativa Pescatori Capo di Leuca Finibus Terrae”,
ha deciso di chiedere il saldo relativo ai contratti stipulati nel 2014 che però
per forza di cose si è concluso con la “cacciata” dei natanti dal porticciolo
già a luglio scorso.Tutti i presenti, infatti, hanno evidenziato, ricevute alla
mano, che i ratei erano stati corrisposti integralmente sino alla data in cui hanno
dovuto lasciare il porticciolo per le ragioni a tutti note. Nonostante gli stessi
non abbiano usufruito di alcun servizio mentre molte delle loro barche non erano
più presenti nell’area, il gestore ha comunque deciso di affidarsi ad un legale
e procedere con il recupero di somme oltre a spese legali stragiudiziali e accessori,
che in tutta evidenza non risultano dovute.Insomma, per Giovanni D’Agata, presidente
dello “Sportello dei Diritti”, si tratta dell’ennesima beffa non solo per
i diportisti, ma anche per tutta la comunità leccese, in quanto giocoforza viene
riportata l’attenzione dell’opinione pubblica sull’annoso problema del “Porto dei
Leccesi”, che nei fatti non esiste più a causa dell’inerzia colposa delle amministrazioni
comunali susseguitesi che si sono dimostrate incapaci di dotare il comune capoluogo
di un’adeguata struttura capace di essere da una parte degna darsena per gli appassionati
del mare del luogo, ma anche porto turistico in grado di attrarre ulteriori flussi
di viaggiatori.Ecco perché, la Nostra Associazione non solo si fa portavoce delle
legittime lamentele dei diportisti che dopo aver regolarmente e per anni i canoni
senza ricevere pressoché alcun servizio, sono stati ulteriormente traditi, ma soprattutto
chiede che l’ente locale intervenga in prima persona per fermare queste ingiustificate
richieste che lasciano il sapore dell’amaro ed aggravano una situazione già di per
sé triste.Quest’ennesima vicenda, infine, può essere anche l’occasione affinché
il governo cittadino chiarisca una volta per tutte con fatti concreti, e non solo
con periodici proclami, che fine deve fare un patrimonio dei leccesi, quale la Darsena,
letteralmente mandato a mare!