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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Dal Nord per clonare bancomat in Calabria, sgominata organizzazione internazionale

Dal Nord per clonare bancomat in Calabria, sgominata organizzazione internazionale

Avevano installato degli skimmer, ossia le macchine utili a duplicare i codici delle carte di credito, nei bancomat di tutta Italia, ivi compresa la Calabria. 22 arresti

Dal Nord per clonare bancomat anche in Calabria, sgominata organizzazione internazionale 

Avevano installato degli skimmer, ossia le macchine utili a duplicare i codici delle carte di credito, nei bancomat di tutta Italia, ivi compresa la Calabria, la polizia, però, è riuscita ad identificare ed arrestare 22 persone 

 

PERUGIA – Una operazione della Polizia Postale di Perugia ha portato alla luce un vera e propria organizzazione dedita alla clonazione delle carte di credito e attiva in tutto il territorio nazionale. Gli inquirenti hanno proceduto all’esecuzione di 22 ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere finalizzata all’installazione di apparecchiature atte a catturare i codici delle carte di credito o debito ed alla falsificazione delle carte stesse. Tra le regioni interessate dall’attività di clonazione vi era anche la Calabria. Le indagini degli uomini del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Perugia hanno permesso di individuare un’articolata organizzazione criminale transnazionale, composta da cittadini romeni. Nell’ultimo anno il gruppo si è reso responsabile di oltre 50 attacchi ai bancomat dislocati in tutta Italia. Gli arresti sono stati eseguiti in diverse regioni. La banda installava apparecchiature per la cattura di codici di carte di credito e debito, i cosiddetti skimmer, in numerosissimi sportelli bancomat, di vari istituti di credito di Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Lazio, Puglia e Calabria. Gli arresti sono stati eseguiti nel Lazio, in Lombardia, in Piemonte, in Emilia Romagna e nelle Marche in collaborazione con i Compartimenti della Polizia Postale territorialmente competenti. Per alcuni degli indagati si è dovuto ricorrere all’Interpol per localizzarli ed arrestarli in Romania e Danimarca.

Nella conferenza stampa di Perugia, la dirigente della polizia postale, Annalisa Lillini, ha ribadito che tutte e 22 le ordinanze di custodia riguardano romeni (cinque dei quali erano già in carcere), irregolari sul territorio italiano e divisi in quattro gruppi principali, collegati fra loro, che risiedevano principalmente a Milano, Torino, Ravenna e Roma. Nell’individuazione degli indagati, molto hanno contato le riprese delle telecamere installate nei pressi di ognuno dei bancomat presi di mira dall’organizzazione, i cui componenti sono stati individuati anche grazie alle intercettazioni sulle loro utenze telefoniche e di posta elettronica. Le indagini (svolte in collaborazione con Interpol e polizia romena) avevano preso le mosse da tre arresti in flagranza che la polpost di Perugia aveva compiuto nel settembre dell’anno scorso, quando erano stati bloccati tre romeni mentre recuperavano uno skimmer da un bancomat a Santa Maria degli Angeli. Siccome era stato poi accertato che gli stessi tre arrestati avevano compiuto, quattro giorni prima, un “attacco” analogo ad un bancomat di Perugia, la polizia postale del capoluogo aveva approfondito le indagini, fino ad arrivare all’individuazione dei 22 romeni arrestati oggi. Nella conferenza stampa è stato anche spiegato che, nel corso delle indagini, la stessa polizia postale è riuscita a bloccare 13 dei 50 “attacchi” ai bancomat messi in atto in varie regioni dall’organizzazione. Di solito – è stato specificato – con i dati sottratti tramite skimmer (una barretta lunga una ventina di centimetri e larga tre, di solito installata in un angolo dell’apparato bancomat) gli arrestati prelevavano contante dallo stesso bancomat preso di mira.