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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Dal 20 al 22 novembre 2012 la Compagnia Nuovo Teatro presenta “Lo specchio di Elisabetta”

Dal 20 al 22 novembre 2012 la Compagnia Nuovo Teatro presenta “Lo specchio di Elisabetta”

Tratto dall’omonimo romanzo di Nadia Fusini, adattamento cura e versificazione di Alessandro Fabrizi, con Orsola Garello e Alessandro Librio alla Viola

Dal 20 al 22 novembre 2012 la Compagnia Nuovo Teatro presenta “Lo specchio di Elisabetta”

Tratto dall’omonimo romanzo di Nadia Fusini, adattamento cura e versificazione di Alessandro Fabrizi, con Orsola Garello e Alessandro Librio alla Viola

 

 

E’ stanca la Regina Elisabetta. E il tempo la incalza, veloce, la fine si avvicina… A un certo punto dice: fate venire a corte sir John Harrington. E a lui la regina racconta, racconta…

“Io ero ingorda di felicità. La sera avrei voluto che qualcuno mi posasse la sua testa in grembo, rimanendo così, ad occhi chiusi, come dormendo. Dudley, Robin. Hatton, Raleigh, Essex… Io con la mano in mezzo ai suoi capelli, i suoi capelli folti, e setosi… Momenti vuoti. Mi sembrava… A volte mi sembrava di cadere, di sprofondare in laghi di dolcezza, che avevo dentro me. Io ero un Re, io non potevo. Godere appieno dell’intimità. Io Re di un’isola. Sola. Dispari. Non accoppiata…”

Lo Specchio di Elisabetta è, prima di tutto, il titolo di un romanzo di Nadia Fusini, uscito in Italia nel 2001.

Un romanzo che è insieme récit, affresco storico e confessione di un’anima, nel quale Nadia Fusini declina la propria profonda conoscenza dell’universo shakespeariano alla narrazione della straordinaria vicenda di una donna, anzi, una Regina, ELISABETTA I.

Dal romanzo nasce questo play, ugualmente intitolato “Lo Specchio di Elisabetta”, con due interlocutori principali: Elisabetta e Jack (John Harrington). Un play che scorre come un monologo, il monologo della Regina, che a Jack racconta, in punta di morte, la sua vita.

“Nadia Fusini, consapevole di questo slancio teatrale del suo romanzo, mi chiese un giorno, poco dopo la sua pubblicazione, se mi sarebbe piaciuto ripensare il suo romanzo per il teatro. E io l’ho fatto, riducendo il vastissimo materiale, immaginando scene e piccoli eventi ma soprattutto traducendo le parole di Nadia Fusini in versi, precisamente endecasillabi, che io considero l’equivalente del blank verse basato sul pentametro giambico, che è l’andatura in cui parlano più spesso i personaggi di Shakespeare e del teatro elisabettiano.

Dal mio lavoro, condotto in fitto dialogo e confronto con Nadia Fusini, è nato quest’altro “Specchio dello Specchio”, uno Specchio di Elisabetta da dire e patire e comunicare ad alta voce, permettendo al respiro e alla voce umana di farne vibrare le corde dolorose e gioiose, di esaltazione e dubbio, di grandezza e miseria. In questo specchio un giorno si è guardata Stefania Orsola Garello, un’attrice e un’anima sensibile, come la più sottile cartina al tornasole. E Stefania generosamente si è lanciata senza rete con me per dar respiro e voce a quelle parole.

Dal mio testo è nato qualcosa che sta fra il reading e il teatro, tra il monologo e la mise en espace con musiche, tra il soliloquio e il dialogo con un uomo che ascolta (Jack)… ma in queste inquiete coordinate credo risuoni la voce di Elisabetta come Fusini l’ha intesa, e questo oscillare delle forme sembra a me già pienamente teatro.” Alessandro Fabrizi