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Sanremo: da Ruby a Mameli, Benigni racconta l’Unità

Sanremo: da Ruby a Mameli, Benigni racconta l’Unità

| Il 18, Feb 2011

Ripescati Al Bano e Tatangelo. Dei giovani in finale Amadé e Micaela. Nella terza serata canzoni del passato

Sanremo: da Ruby a Mameli, Benigni racconta l’Unità

Ripescati Al Bano e Tatangelo. Dei giovani in finale Amadé e Micaela. Nella terza serata canzoni del passato

 

(ANSA) SANREMO – La serata per celebrare i 150 anni dell’ Unità d’Italia è cominciata nel segno di Giorgio Gaber. Luca e Paolo sono entrati in scena cantando ‘Noi due stupidi’, mentre da una gigantografia sul ledwall il Signor G sorrideva sornione. Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez, in giacca e pantaloni, hanno voluto ribadire i loro buoni rapporti con un accenno di casquet. “Ormai siamo una coppia di fatto” ha commentato Belen.

RIPESCATI AL BANO E ANNA TATANGELO – Al Bano con ‘Amanda e’ liberà e Anna Tatangelo con ‘Bastardo’, sono stati ripescati, rientrano in gara. Escono definitivamente dal festival Anna Oxa con ‘La mia anima d’uomò, Patty Pravo con ‘Il vento e le rose’. Al Bano già due anni fa eliminato e poi ripescato con il brano ‘L’amore è sempre amoré. Il cantante di Cellino San Marco stasera, nella serata dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia, è stato il più votato per l’interpretazione di Và pensiero.

LUCA-PAOLO, PER COMPLIMENTI LA RUSSA NON CI SALUTANO – La prima fila della platea dell’Ariston e’ diventata l’obiettivo dell’ironia di Luca e Paolo. ”E’ bello vedere il direttore generale della Rai Masi in platea perche’ vuol dire che cosi’ non chiama”, hanno esordito in apertura della serata del festival dedicata ai 150 dell’unita’ d’Italia. Poi, rivolti al ministro della Difesa Ignazio La Russa: ”Guarda c’e’ la Russa”, ha detto Luca. ”Ma allora esiste! Pensavo che fosse una parodia … se e’ ministro lui vuol dire che c’e’ speranza per tutti”, gli ha fatto eco Paolo. E ancora, rivolti al ministro: ”La ringraziamo perche’ ha parlato bene di noi sui giornali, ma se potesse smentire sarebbe meglio perche’ a casa ci hanno tolto il saluto”.

MORANDI CANTA PER IL ‘GRANDE AMICO GIANNI BELLA’ – Ieri sera, per la prima volta in questo festival di Sanremo, Gianni Morandi ha cantato una canzone per intero. Un inedito, ‘Rinascimento’, scritto da Gianni Bella. Il testo è di Mogol. “Gianni è stato colpito da un ictus e non può né cantare né suonare. Ci ho pensato molto, ma ora sono felice di prestare la voce a un mio grande amico”, ha detto Morandi che, dopo l’esibizione, visibilmente commosso, ha salutato Mogol, seduto in prima fila, mentre la platea gli tributava una standing ovation.

TEATRO ARISTON E SALA STAMPA CANTANO CON VECCHIONI – La versione di O’ surdato ‘nnamurato proposta stasera da Roberto Vecchioni ha infiammato la platea del teatro Ariston e i giornalisti della sala stampa che hanno cantato e applaudito durante il ritornello dello storico brano scritto nel 1915 da Aniello Califano ed Enrico Cannio. Il cantautore sul palco era accompagnato da Lucio Fabbri al mandolino.

BENIGNI ENTRA A CAVALLO – Roberto Benigni ha spettacolarizzato da subito la sua performance al festival di Sanremo entrando a cavallo nel teatro Ariston diventando il primo artista del festival a entrare a cavallo. Un ingresso trionfale dal fondo del teatro Ariston, a cavallo: così Roberto Benigni, attesissimo ospite della serata di Sanremo dedicata ai 150 anni dell’unità d’Italia, ha fatto irruzione nel festival, sventolando il tricolore. “Viva l’Italia!”, ha esordito, fra gli applausi del pubblico. Poi la prima battuta. “Avevo un po’ di dubbi ad entrare a cavallo perché di questi tempi ai cavalieri non va tanto bene”. “Il prossimo festival lo facciamo presentare a Bersani”: è la proposta di Roberto Benigni, stasera ospite d’eccezione a Sanremo, che ha preso a modello la conduzione di Gianni Morandi, “bello, calmo, tranquillo, gli fanno i soprusi e lui… niente”. ”Sono qui solo per parlare dell’inno di Mameli e dell’unita’ d’Italia”, e’ il tormentone che ripete Roberto Benigni sul palco dell’Ariston, ma non si fa sfuggire l’occasione di una serie di gag sul caso Ruby. ”La nostra nazione ha 150 anni. E’ una bambina, una minorenne”, esordisce. E poi: ”Mameli quando scrisse l’inno aveva vent’anni, quindi era minorenne, perche’ la maggiore eta’ si raggiungeva a ventuno. Comunque con ‘sta storia delle minorenne non se ne puo’ piu’ e la cosa e’ nata proprio a Sanremo, con la Cinquetti che cantava Non ho l’eta’ e si spacciava per la nipote di Claudio Villa”. Alla fine pronuncia il nome di ”Ruby Rubacuori: vabbe’, l’abbiamo detto”. E rivolto al premier: ”Silvio, se non ti piace, cambia canale, vai sul due: ma no, c’e’ Santoro!”. Ancora su Ruby: ”Abbiamo perso tempo a capire se era la nipote di Mubarak, ma bastava fare una cosa semplicissima, andare all’anagrafe in Egitto e vedere se Mubarak di cognome fa Rubacuori”. Dopo le gag sull’attualità politica, Roberto Benigni si addentra sul palco dell’Ariston in una lettura esegetica dell’inno di Mameli, sul modello delle sue celebri interpretazioni dei canti della Commedia di Dante. Ma anche l’analisi filologica e appassionata di Fratelli d’Italia non sfugge ai richiami al presente, come quando il premio Oscar si rivolge direttamente al leader della Lega Nord Umberto Bossi. “Dov’é la vittoria, le porga la chioma, ché schiava di Roma Iddio la creò. Umberto, è la vittoria che è schiava di Roma, non l’Italia! Umberto, il soggetto è la vittoria!”, avverte Benigni. E poi: “Il federalismo è un’altra cosa. Qui parliamo dell’unità del Paese, che è la ricomposizione quasi religiosa di un corpo fatto a pezzi”. E ancora, più avanti: “L’unità è talmente bella che permette pure che qualcuno dice: non la festeggio!”.

GRAMSCI IRROMPE ALL’ARISTON CON LUCA E PAOLO – Anche Antonio Gramsci irrompe all’Ariston: stasera Luca e Paolo hanno letto il testo del saggio ‘Gli indifferenti’, tratto dalla rivista ‘La citta’ futura’ del 1917, numero unico pubblicato a cura della Federazione giovanile piemontese del Partito Socialista.

AL BANO CON VA’ PENSIERO PIU’ VOTATO DELLA SERATA – Al Bano con Và pensiero è il più votato nella serata celebrativa al festival dei 150 anni dell’Unità d’Italia.

GIOVANI, PASSANO AMADE’ E MICAELA – Roberto Amadé con ‘Come pioggia’ e Micaela con ‘Fuoco e cenere’ passano il turno e accedono alla finale di domani sera insieme a Raphael Gualazzi con ‘Follia d’amoré e Serena Abrami con ‘Lontani da tutti’. Eliminati dal Festival Btwins con ‘Mi rubi l’amoré, Marco Menichini ‘Tra tegole e cielo’. Gianni Morandi chiude la serata del festival dedicata ai 150 anni dell’Unità cantando Fratelli d’Italia, “il canto degli italiani”, come lo definisce il conduttore.

redazione@approdonews.it