“Crollo controsoffitto Pronto Soccorso Locri: emblema di una sanità che cade a pezzi” Rosy Perrone (Segretaria generale Cisl Reggio Calabria) e Vincenzo Sera ( Segretario generale Cisl-Fp Reggio Calabria)
Partiamo dall’unico dato confortante dopo ciò che è accaduto ieri a Locri: non ci sono stati feriti. Questa è una buona notizia, perché poteva andare peggio. Molto peggio. Ciò premesso, il crollo del controsoffitto del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Locri, rappresenta l’emblema di una sanità reggina che cade a pezzi. Una sanità, guidata da un asset manageriale – a più livelli – che, nel passato recente, costantemente ed insistentemente, avevamo sollecitato come federazione Fp Cisl mettendo in evidenza alcune criticità che riguardavano appunto manutenzione, ristrutturazione e messa a norma dell’Ospedale di Locri. Medici e operatori sanitari costretti a lavorare in un regime di sicurezza precaria, non è più accettabile. Perché il tema non è solo quello della sicurezza sul lavoro, sacrosanto; ma è anche quello della dignità del lavoro!
Operare e svolgere quotidianamente un servizio sanitario e di prossimità in una struttura importante e funzionale, punto di riferimento per un territorio vasto come quello della locride; non può e non deve essere un ‘sacrificio’. O peggio, non deve comportare seri rischi di incolumità per addetti ai lavori e cittadini.
Già i disagi e le difficoltà legate all’ ordinario, rendono ‘tortuosa’ l’attività dell’intero comparto, e dei servizi da erogare; e adesso, come se non bastassero i problemi per l’Ospedale di Locri, il nosocomio presenta delle incognite strutturali tali da provocare cedimenti causati da infiltrazioni d’acqua. Se non fosse vero, sembrerebbe di raccontare una storia di un ospedale da campo allestito per le emergenze più aggressive delle zone più in emergenza del pianeta. E invece No! Si tratta di un ospedale spoke di una Città metropolitana.
All’ Asp che incontreremo appena possibile, evidenzieremo ogni criticità della quale siamo a conoscenza e porremo tanti quesiti, pur confidando in buoni risultati concertativi per il prossimo futuro, a partire dall’effettiva e conseguente qualità della spesa di fondi destinati alla ristrutturazione e messa in sicurezza dell’ospedale. Parliamo di 14 milioni di euro; che fine hanno fatto? Per finire alla manutenzione ordinaria, attività indispensabile per prevenire eventi come quello del crollo di una parte di tetto del Pronto Soccorso. Perché c’è da domandarsi se questo è riconducibile ad incuria o ad approssimativa gestione della struttura ospedaliera? Altrimenti è persino difficile dare una spiegazione al fatto che un frangente di tempo relativamente ristretto di pioggia, per quanto intensa, abbia potuto causare il crollo del controsoffitto della sala d’attesa del pronto soccorso; postazione tra l’altro, che avrebbe potuto ‘ospitare’ cittadini o fruitori dell’Ospedale.
Adesso attendiamo un intervento immediato delle strutture commissariali ad ogni livello. Bisogna superare il concetto degli ospedali spoke della Città Metropolitana percepiti dai cittadini come strutture di serie b, collocandoli di fatto, in quella che può essere definita periferia sanitaria della Calabria.
La sanità della Città metropolitana deve voltare pagina, e questo crediamo sia un obiettivo comune dei tanti che come noi vogliono contribuire a costruire il futuro del territorio metropolitano. creando servizi validi al cittadino e valorizzando le professionalità del settore sanitario che con abnegazione e impegno si mettono al servizio della comunità senza risparmiarsi! un patto di ripartenza nella trasparenza e nella legalità per il bene comune!
Questo un tassello per noi determinante per avviarci in un contesto sociale, speriamo, post- emergenziale.