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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Crolla risparmio, meno mattone meglio i bot

Crolla risparmio, meno mattone meglio i bot

Sempre meno famiglie riescono a risparmiare

Crolla risparmio, meno mattone meglio i bot

Sempre meno famiglie riescono a risparmiare

 

 

 

ROMA – Il mattone non è più l’investimento sicuro per eccellenza degli italiani che preferiscono tenere i propri risparmi liquidi o destinarli a forme ritenute meno a rischio come titoli di stato o libretti postali. Queste le conclusioni dell’indagine Acri-Ipsos per l’85esima giornata del risparmio di domani secondo cui gli immobili rimangono l’investimento ideale solo per il 35% contro il 70% del 2006 e il 43% dello scorso anno. Cresce fortemente al 28% poi chi pensa sbagliato qualsiasi investimento.

Sempre più italiani vogliono risparmiare ma diminuiscono sempre più le famiglie che riescono effettivamente a farlo. Solo il 28% delle famiglie (era il 35% lo scorso anno) è riuscita ad accumulare qualcosa mentre oramai prevalgono (sono il 40%) coloro che spendono tutti guadagni e cresce al 31% il numero di coloro che ricorrono a quanto accumulato in passato o ai debiti per arrivare a fine mese.

Gli italiani ritengono l’attuale crisi molto grave e ancora lunga ma cresce la fiducia per il futuro dell’Italia e dell’Europa. L’86% degli italiani ritiene che la crisi sia assai grave e più di 3 su 4 si attendono che duri almeno altri 3 anni. “Però – si legge – gli italiani guardano al futuro con una nuova fiducia, nonostante la durezza del momento attuale”. A livello complessivo (considerando il futuro personale, locale, nazionale, europeo e mondiale) il 45% è ottimista, contro il 38% di pessimisti (il restante 17% è in equilibrio). E’ inoltre da segnalare la marcata riduzione di sfiducia nei confronti dell’Italia: ben 30 punti percentuali. Gli sfiduciati riguardo al Paese, infatti, sopravanzano di 5 punti percentuali i fiduciosi (il 37% contro il 32%), ma nel 2011 gli sfiduciati erano più della metà della popolazione (il 54%). Torna anche la fiducia sulle prospettive future dell’economia europea con i fiduciosi che sopravanzano di 11 punti percentuali i pessimisti (il 36% di ottimisti contro il 25% di pessimisti) e un recupero simile riguarda anche l’economia mondiale nel suo insieme.