Crisi Grecia: sì dai mercati al piano
redazione | Il 23, Lug 2011
Milano chiude piatta +1,08%
Crisi Grecia: sì dai mercati al piano
Milano chiude piatta +1,08%
Dopo il nuovo salvataggio greco la palla passa alle agenzie di rating, con Fitch che preannuncia un default ”limitato” per Atene e Moody’s che prende tempo. E sui mercati, passata la sbornia rialzista di ieri, riaffiora qualche dubbio: la borsa di Milano corregge il rally di ieri, e gli ‘spread’ sono di nuovo in lieve rialzo anche sull’Italia. Gli accordi raggiunti ieri a Bruxelles – spiega in una nota l’agenzia di rating Fitch, la prima ad esprimersi dopo il nuovo salvataggio e il potenziamento del fondo salva-stati europeo – ”rappresentano un importante e positivo passo in avanti verso la stabilita’ finanziaria dell’area euro”. Tuttavia – avverte l’analista David Riley, responsabile per i rating sovrani – il fatto che banche e fondi contribuiscano al nuovo salvataggio ”costituisce un evento di ‘default limitato”. Fitch assegnera’ quindi il rating ‘restricted default’ alla Grecia, e ‘D’, default pieno, ai singoli titoli di Stato ellenici coinvolti nella svalutazione. Ma sara’ una insolvenza a tempo: Atene potra’ riguadagnare nuovi rating migliori ”una volta che l’evento-default sara’ sanato, con il conferimento di nuovi titoli ai creditori coinvolti”.
Dalle agenzie, da tempo a colloquio con i governi e le istituzioni europee sull’argomento, arrivano segnali misti. Standard & Poor’s non si e’ ancora espressa dopo aver preannunciato un ‘default selettivo; Moody’s si esprimera’ ”a tempo debito”. La crisi, nella loro ottica, non e’ piu’ sul punto di esplodere, anche se servono ulteriori sforzi. Il pacchetto di misure uscito dal vertice di Bruxelles non e’ una panacea, c’e’ qualche dubbio sulla sostenibilita’ del debito non solo di Atene, ma anche di Portogallo, Irlanda e altre nazioni iper-indebitate. Le stime dell’Institute of International Finance, il gruppo d’interesse che rappresenta il settore finanziario nel negoziato greco, indicano una perdita di valore del 20% sui titoli in mano alle banche. L’Isda, l’associazione internazionale degli swap e derivati, esclude che scattino i contratti di protezione dal default, i ‘credit-default swap’. Ma fra gli operatori c’e’ chi parla di una perdita di valore complessiva per le banche che finira’ per raggiungere il 65% del valore dei titoli: tutto dipendera’ dallo sforzo di risanamento di Atene (che promette il massimo impegno) e dalla crescita futura.
Un quadro in chiaroscuro di fronte al quale la reazione dei mercati e’ contrastata. I dubbi emersi e gli scarsi dettagli tecnici forniti da Bruxelles hanno finito per indebolire l’euro, a 1,4363 sul finale degli scambi europei da 1,4425 di ieri. Scettiche anche le borse, con Milano unica in rosso fra le principali piazze europee (-0,15%) dopo un rialzo iniziale, Parigi a +0,68%, Francoforte a +0,50%. Dopo una mattinata in rialzo, tornano a perdere terreno Unicredit (-4,5%), Intesa SanPaolo (-2,8%), Ubi (-3%). E anche sul mercato dei titoli di Stato torna la prudenza. Dopo un minimo a 225 punti base lo spread dei Btp italiani decennali sul bund e’ risalito a 257 punti base, anche per colpa della bomba che ha fatto vittime ad Oslo. Torna a salire anche il rischio-Paese della Spagna (a 294) mentre va meglio per Grecia (1.185), Portogallo (812) e Irlanda (905).
PIANO MARSHALL PER LA GRECIA – Un piano da circa 160 miliardi di euro per salvare la Grecia e l’euro. Questa la risposta data oggi dai leader dell’Eurozona alla crisi del debito sovrano attraverso un pacchetto di misure senza precedenti adottato all’unanimità. Al salvataggio parteciperanno anche le banche e, davanti al rischio di un default selettivo che potrebbe essere decretato dalle agenzie di rating, i leader dei 17 hanno deciso di creare un paracadute attraverso l’estensione del campo di azione del fondo salva-Stati, l’Efsf. “Abbiamo preso importanti decisioni pienamente sostenute da tutti per alleggerire il debito greco, fermare il rischio di contagio e migliorare la gestione della crisi della zona euro”, ha detto il presidente del Consiglio Europeo Herman van Rompuy al termine dell’incontro. “Per la prima volta politica e mercati sono insieme in un pacchetto molto credibile”, ha osservato il presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso. Un accordo “cruciale” per la stabilità finanziaria dell’area euro e per la gestione del debito greco, secondo il presidente della Bce, Jean Claude Trichet. “E’ un buon accordo – ha rilevato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi – c’é con chiarezza l’impegno dell’Eurogruppo a non far fallire nessuno Stato. Abbiamo lavorato per evitare il contagio”. Il pacchetto di misure varato oggi dai leader dei 17 – grazie anche alla ritrovata sintonia tra Francia e Germania – prevede una nuova iniezione di aiuti da parte di Ue e Fmi in favore di Atene per circa 109 miliardi di euro destinati a garantire la sostenibilità della situazione finanziaria della Grecia per i prossimi anni, almeno fino al 2014. L’Europa si è assunta l’impegno di concedere il nuovo prestito attraverso l’Efsf a condizioni più favorevoli. La durata dei prestiti potrà arrivare fino a 30 anni (contro i sette e mezzo di quelli già in essere) con un periodo di ‘grazia’ di 10 anni, e il tasso d’interesse potrebbe attestarsi intorno al 3,5%. Parallelamente, saranno allungate le scadenze dei prestiti già in essere. In aggiunta a questi interventi, banche e altri investitori privati saranno chiamati a dare il loro contributo ‘volontario’ – stimato in 37 miliardi – alla nuova operazione di salvataggio della Grecia scegliendo tra diverse opzioni destinate a allungare la vita dei titoli pubblici greci da loro detenuti. Per le banche greche, il piano europeo prevede un particolare sostegno al fine di evitare qualsiasi problema di liquidità e quindi il rischio di fallimento. In questo contesto, il piano Ue prevede un intervento di buyback, ovvero di riacquisto dei titoli pubblici greci, per un importo stimato in 12,6 miliardi. Operazione che porta quindi a circa 160 miliardi l’impegno complessivo per il secondo e si spera ultimo salvataggio della Grecia.
Il coinvolgimento del settore privato “é una soluzione eccezionale” adottata “solo ed esclusivamente per la Grecia”, ha tenuto a sottolineare Barroso davanti al rischio – assai probabile – che essa venga considerata dalle agenzie di rating come un default selettivo. La Grecia è un “caso eccezionale” e il default selettivo “una soluzione unica”, ha insistito Trichet che, non escludendo la possibilità che i mercati possano giudicare il contributo delle banche al piano bis per la come un default selettivo, si è detto certo che quanto deciso non provocherà un credit event, cioé una situazione che si crea quando uno Stato è considerato totalmente nell’impossibilità di pagare il proprio debito. Ma la risposta dell’Eurozona alla crisi va anche oltre. All’Efsf e all’Esm (lo strumento destinato a diventare il fondo salva-Stati permanente) i 17 hanno deciso di dare una maggiore flessibilità per poter intervenire anche in via preventiva in aiuto dei Paesi in difficoltà e contribuire, prestando soldi agli Stati, alla ricapitalizzazione del sistema bancario. Inoltre, sempre nell’ottica di tagliare le unghie della speculazione, l’Efsf potrà intervenire – come finora fatto dalla Bce – sui mercati secondari per l’acquisto di titoli pubblici di Paesi sotto attacco.
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