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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Costruzione e decorazione del carro votivo della Varia La festa palmese vista dal maestro Vincenzo Simonetta

Costruzione e decorazione del carro votivo della Varia La festa palmese vista dal maestro Vincenzo Simonetta
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di Fameli Foti Rosa

Siamo proprio sotto la Varia, una maestosa macchina a spalla inventata da Giuseppe Militano nel 1900, alta ben sedici metri. Dal 2013 riconosciuta come patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’Unesco. Dietro le quinte il maestro Vincenzo Simonetta (detto Enzo), mastro d’arte e geometra. Esperienze nel settore creativo da far invidia a chiunque; una passione innata per tutto ciò che è plasmabile. Una piccola testimonianza sulla sua vita: “Da ragazzo ho frequentato l’istituto d’Arte di Palmi, e poi ho fatto esperienza a Genova, lavoravo in via Canevari. Un giorno mi sono avvicinato ad una galleria d’arte in via San Vincenzo, e così è nata la mia collaborazione artistica, grazie ad una ditta di decorazioni al servizio di grossi armatori navali. Poi ho vinto dietro concorso un posto da decoratore e arredatore sulle navi; progettavo e mettevo in opera le mie idee, anche se appena ventenne, ero stimato anche da sceicchi arabi. Da qui la passione non si è mai fermata, ed oggi, dopo tante edizioni della Varia, mi hanno visto prima collaborare insieme a Ciccio Fonte, il quale mi ha insegnato molto sulla Varia di Palmi. Quando sono chiamato, sono felice di donare il mio tempo a questo evento, che ci unisce sempre di più”.

Chiediamo da quanto tempo collabora alla costruzione della Varia, e le modalità con cui stanno allestendo il tutto: “Dal 1996 collaboro e lavoro per la Varia. Nel 2000 ho avuto l’incarico ufficiale direttamente dall’on. Veneto, il quale era anche sottosegretario alle finanze nazionale. Mi ha dato l’incarico di Responsabile, curavo l’aspetto dei lavori a livello tecnico e la parte decorativa. Per il progetto della base “U cippu”, oltre che per la sicurezza della struttura intera, il responsabile è all’ing. Scarfone, del Comune di Palmi”. Per quanto riguarda il montaggio ci sono validi collaboratori; Simonetta aggiunge: “Io ho creato una scuola di preparazione per tutti i giovani che vogliono partecipare alla costruzione; poi abbiamo persone esperte come Pasquale Foti, artigiano, meccanico, tornitore, tecnico attento e scrupoloso; io l’ho voluto fortemente perché sono tre edizioni che partecipa; abbiamo avuto il piacere di vedere alcuni suoi parenti come Foti Fabrizio, suo figlio Domenico ed altri cugini. E’ giusto che la continuità ci sia e che i lavori procedano. Io ho appreso molto da Fonte; ho ereditato tanto da lui, e credo ci voglia la massima collaborazione. All’interno della Varia ho fatto presente che deve sussistere il motto di unità, come in una grande famiglia; una squadra compatta affinché le cose vadano bene. Ho affidato tanti ruoli a molti giovani; ogni figura è importante. Persona d’esperienza è Gigi Parisi; prima c’era Nino Famà, e adesso abbiamo suo figlio che collabora con Pasquale Foti. Quest’ultimo è un jolly della creazione; Pasquale si adatta a fare un po’ di tutto, dalla falegnameria al ferro. Abbiamo anche apportato delle modifiche agli elementi del cippo: risaltano in modo lampante delle placche, incatenate alla struttura lignea con viti e le placche, unite a sua volta con speciali saldature, per dare la massima sicurezza. La decorazione, viene curata da me personalmente: la carta d’imballaggio viene lavorata con la mica, ossia un minerale, applicata al foglio di carta, per dare luce e brillantezza. La parte esterna della Varia deve apparire come una nuvola, un corpo celeste, una costellazione vista dalla terra verso il cielo. A livello tecnico abbiamo inserito delle innovazioni; nel 2008 mi hanno affidato proprio dalle mani del sindaco Gaudio, il progetto, della Varia. Io guardandola ho capito che le stelle colorate andavano eliminate, e inserito un colore argento, affiancandola alla luna, e un colore oro simile ai riflessi del sole. Quindi mi sono assunto questa responsabilità”.

Un team unito possiamo affermare? “Sì assolutamente, ho la massima fiducia dei miei collaboratori, una squadra compatta, onde risolvere i problemi e senza disagi; il motto è remare nella giusta direzione”. Quest’anno si vuole evitare lo spoglio immediato della Varia; Enzo ci svela che faranno di tutto per evitare questo spettacolo increscioso. Conclude il suo contributo:”Ed è veramente un peccato come in ogni edizione in un minuto la Varia viene spogliata con tutti i suoi averi, anche per la forma artistica che viene data alle stelle in particolare, siamo stati sempre elogiati. Con me ci sono due artisti: mio fratello Giancarlo e Pino che collaborano alla costruzione dell’arredo estetico della varia, con impegno e passione. Dico sempre a tutti, a Pasquale Foti, al caposquadra Gigi Parisi, dobbiamo sempre fare di più e al meglio! Mai imporre il comando, bensì una collaborazione unanime, perché siamo tutti uguali e potrei quasi dire: abbattere l’invia, eliminare i pettegolezzi,” W La Varia, senza sconzu Maria di la Littara ! w la Varia!”.

L’ing. Scarfone ci aggiorna riguardo la struttura a livello statico: “Io mi sono occupato della parte lignea, ossia il cosiddetto “Cippo” della Varia. Sostanzialmente abbiamo cercato di rispettare la tradizione, Per quanto riguarda le forme, il materiale utilizzato, la finitura estetica, ossia la costruzione artigianale con le maestranze locali, abbiamo cercato di aggiungere qualche aggiornamento tecnico, per garantire e aumentare la sicurezza. Sono state aggiunte delle staffe saldate, cioè unite in un unico corpo con tecnica moderna, ai tempi non esisteva la saldatrice. E comunque apportando la sicurezza senza snaturarla. Vi sono questi nuovi elementi, anche se non si vedono, controllati con verifiche apposite per scongiurare l’effetto cosiddetto “chewingum” e la rottura. Un lavoro fatto per migliorare il comportamento complessivo a scatola del Cippo”.

Chiediamo all’ingegnere Scarfone se possiamo stare tranquilli: “Diciamo che siamo nelle mani di Dio, ma a livello scientifico, calcoli e progettazione possiamo stare tranquilli. Ovviamente sono un tecnico ma sono anche un religioso; è stata un’emozione molto forte, altrettanta la responsabilità, essendo io convinto che si tratta di una festa religiosa, tutto ciò è intessuto in altri sentimenti elevati e di devozione alla Madonna”. Per finire siamo curiosi di sapere che cos’è la Varia ai suoi occhi: “E’ una rappresentazione plastica straordinaria, da un punto di vista storico, culturale, tradizionale, di un sentimento religioso altrettanto straordinario”.