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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

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Costa pulita, il comune di Vibo si costituisce parte civile Venerdì l'udienza preliminare contro le 'ndrine che gestivano la costa vibonese

Costa pulita, il comune di Vibo si costituisce parte civile Venerdì l'udienza preliminare contro le 'ndrine che gestivano la costa vibonese
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VIBO VALENTIA – Dopo la Provincia anche l’amministrazione comunale di Vibo Valentia ha deliberato la costituzione di parte civile, nel processo che vede alla sbarra 82 persone coinvolte nell’inchiesta “Costa Pulita” contro i vertici delle consorterie criminali dei Mancuso di Limbadi, Accorinti di Briatico e Il Grande di Parghelia. L’udienza preliminare si terrà venerdì, e sarà presieduta dal giudice Pietro Carè. Per gli imputati è stato chiesto il rinvio a giudizio assieme ad esponenti di primo piano della criminalità vibonese, politici, imprenditori, amministratori e rappresentanti delle forze dell’ordine.

La delibera di giunta è stata pubblicata nella giornata di ieri sull’albo pretorio del Comune nella quale si conferisce incarico all’avvocato Maria Stella Paolì. Nell’inchiesta antimafia coordinata dalla Dda di Catanzaro nelle persone dei sostituti procuratori Camillo Falvo e Pierpaolo Bruni figurano tra gli altri anche imprenditori della provincia di Vibo Valentia, amministratori locali e finanche rappresentanti delle forze dell’ordine.

Nella giornata di ieri e avvenuta la costituzione della Provincia, ed altri enti locali sono il Comune di Briatico e quello di Parghelia con in più la Presidenza del consiglio dei ministri. Mentre sono in tutto 40 le persone fisiche individuate come parti offese. Quale associazione parte offesa nell’inchiesta la Dda di Catanzaro ha individuato l’associazione antimafia e antiracket “Paolo Borsellino onlus” in persona del legale rappresentante pro tempore.

“Costa pulita” raggruppa di fatto tre inchieste antimafia condotte a partire dal 2010 e raggruppate in un unico troncone con il blitz scattato nell’aprile dello scorso anno. Associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, detenzione e porto illegale di armi da fuoco ed intestazione fittizia di beni i reati, a vario titolo, contestati agli indagati.