Cosenza, Fgc: “Oltre 600 studenti in piazza per lo sciopero dell’alternanza” "La Carta dei diritti degli studenti in alternanza, sbandierata dal governo in realtà è solo un contentino per tenerci buoni"
Questa mattina oltre 600 studenti provenienti da Cosenza e provincia hanno sfilato nelle vie del capoluogo in occasione dello sciopero dell’alternanza, rivendicando non solo diritti tutele e paghe in alternanza scuola-lavoro, ma anche maggiori fondi per l’edilizia scolastica e agevolazioni economiche per il trasporto pubblico. Il corteo, partito da Piazza Loreto, ha compiuto un’azione di contestazione sotto gli uffici di Confindustria, poiché i padroni sono coloro che hanno ottenuto i maggiori vantaggi dall’alternanza, e si è concluso sotto gli uffici della Provincia, dove gli studenti in assemblea sono riusciti ad ottenere un tavolo tecnico su edilizia e trasporto pubblico.
“Dall’inizio dell’anno scolastico gli studenti hanno toccato con mano l’inadeguatezza degli edifici che mostrano condizioni precarie e sono privi di certificati di staticità mentre pochissimi sono ritenuti agibili, esempi su tutti sono il Liceo Fermi e l’ITI Monaco” dichiara Mattia Greco, responsabile scuola del Fronte della Gioventù Comunista. “Gli studenti non ci stanno e sono scesi in piazza per rivendicare una scuola totalmente diversa da quella attuale. L’alternanza scuola-lavoro obbligatoria rende un milione e mezzo di studenti schiavi al servizio delle aziende e dei loro profitti. Le nostre ore di lavoro non vengono pagate e spesso siamo esposti a rischi e condizioni di lavoro vergognose, senza alcuna forma di tutela. La “Carta dei diritti degli studenti in alternanza” sbandierata dal governo in realtà è solo un contentino per tenerci buoni: se ci sono voluti due anni a introdurre qualche regola significa che l’obiettivo era mettere subito noi studenti a disposizione delle aziende. Lottiamo per ottenere un giusto salario e diritti per gli studenti in alternanza scuola-lavoro, la possibilità di decidere sui progetti di alternanza, la piena copertura dei costi dell’istruzione da parte dello Stato. Scendiamo in piazza per una scuola gratuita, sicura, di qualità e accessibile a tutti. Scioperiamo dall’alternanza scuola-lavoro per gridare il nostro no a un’istruzione sempre più piegata alle esigenze del profitto e incapace di garantire agli studenti un futuro stabile.
Non saremo i vostri schiavi senza diritti!”