Cosenza, confiscati beni per un valore di 22 mln di euro Appartenenti a quattro soggetti fiscalmente pericolosi
La Guardia di Finanza di Cosenza ha eseguito la confisca, su disposizione del Tribunale
bruzio, di beni immobili per un valore di oltre 22 milioni di euro nei confronti di quattro
soggetti fiscalmente pericolosi in quanto ritenuti responsabili di plurimi reati fiscali e
fallimentari commessi con società operanti nel settore della compravendita immobiliare e di
autoveicoli.
Nello specifico, il dominus del sodalizio criminoso si è reso responsabile dei reati di
sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e bancarotta fraudolenta, avendo
sottratto illecitamente al fisco i proventi destinati alla tassazione, reimpiegandoli nella
realizzazione di altre attività commerciali riconducibili ai sodali ovvero investendoli
nell’acquisto di beni immobiliari costituenti il cospicuo patrimonio del medesimo.
Dopo aver eseguito lo scorso anno il sequestro di tali beni, i finanzieri del Nucleo di Polizia
Economico-Finanziaria di Cosenza hanno dato esecuzione al provvedimento di confisca,
emesso dal Tribunale di Cosenza – Sezione Misure di Prevenzione, applicando anche nei
confronti di soggetti ritenuti fiscalmente pericolosi, in quanto dediti, nel tempo, alla
commissione di una pluralità di reati fiscali, societari e fallimentari, la normativa del Codice
Antimafia (D.Lgs. 159/2011), solitamente prevista per il contrasto ai reati di criminalità
organizzata.
La misura ablatoria ha consentito di sottrarre ai soggetti, per poi farli confluire nel patrimonio
dello Stato, i seguenti beni:
– nr. 3 complessi aziendali;
– nr. 19 fabbricati;
– nr. 1 villa di prestigio;
– nr. 2 capannoni industriali di rilevanti dimensioni;
– nr. 3 appezzamenti di terreno;
per un valore complessivo di oltre 22.000.000 di Euro, ritenuti sproporzionati rispetto
ai redditi, dichiarati ai fini delle imposte sul reddito, o all’attività economica svolta.
Con tale provvedimento vengono colpite le risorse economiche provento di reiterati illeciti e si
rende economicamente inefficace lo svolgimento dell’attività criminosa anche grazie
all’applicazione degli strumenti contenuti nel Codice Antimafia nei confronti di soggetti
fiscalmente pericolosi e autori di plurimi reati fiscali, societari e fallimentari.