C’è un allarme suicidi in tempi di pandemia ed è quello delle persone legate alla crisi che insieme alle difficoltà economiche, hanno deciso di farla finita.
Questa pandemia di coronavirus ha provocato decine di migliaia di morti in tutto il mondo, e tra le motivazioni, ovviamente oltre quelle economiche si aggiungono la depressione per via del lockdown.
I dati sono impressionanti, dall’inizio dell’anno sono già 42 i suicidi, ma quello che colpisce ancora di più sono i 25 suicidi durante le settimane di chiusura per il Covid. Addirittura 16 solo nel mese di aprile.
È una brutta storia, su certi aspetti forse per la troppa attenzione ai numeri dei contagi si tende a trascurare queste morti per disperazione, diventano assenti quasi invisibili nei meandri delle migliaia di morti per (o con) Coronavirus.
A questi numeri, seppur significativi anche perché solo un suicidio è essa stessa una sconfitta sociale e per la società in cui viviamo. Vanno aggiunti anche i tentati suicidi, dai numeri che si conoscono sono 36 dall’inizio dell’anno di cui 21 solo nel periodo del lockdown.
“Gli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio alzano a 1.128 il totale dei suicidi legati a motivazioni economiche in Italia dal 2012 a oggi, e a 860 i tentati suicidi”.
Uno studio della Link Campus University di Roma segnala tra il 2012 e il 2018 quasi mille suicidi legati a motivazioni economiche. Dati spaventosi.
Oggi gli imprenditori e i lavoratori, purtroppo, sono di nuovo tornati all’anno zero. E sarebbe da irresponsabili non tenere conto di questi numeri, impressionanti in quanto si rischia di affrontare un’altra “epidemia”, quello del suicidio sia per questione economiche che per depressione psicologica, e l’Italia, ora, non può permetterselo perché sarebbe una grave sconftt per tutti quanti noi.