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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Contaminanti chimici nascosti nei prodotti a base di latte Destinati alla prima infanzia

Contaminanti chimici nascosti nei prodotti a base di latte Destinati alla prima infanzia
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L’ambiente, le tecniche di coltivazione e le tecnologie di produzione degli alimenti
per la prima infanzia possono lasciare in materie prime e prodotti finiti sostanze
indesiderate per la salute, talvolta in quantità non trascurabili. Nello specifico,
durante il riscaldamento di grassi e oli, nel contesto della produzione di derrate
alimentari, si formano a seconda dei casi alcune sostanze indesiderate. Si tratta
di composti quali glicidolo, glicidil esteri degli acidi grassi (GE), 3-monocloropropandiolo
(3-MCPD), 2-monocloropropandiolo (2-MCPD) e relativi esteri degli acidi grassi. Come
è stato dimostrato negli animali, il 3-MCPD e i relativi esteri degli acidi grassi,
a partire da una determinata concentrazione, provocano danni ai reni, mentre il gli-cidolo
e i GE, da una certa quantità in su, possono causare tumori. Queste sostanze indesiderate
possono presentarsi anche nei prodotti a base di latte destinati alla prima infanzia.
L’Autorità europea della sicurezza alimentare (EFSA) ha analizzato i possibili
rischi derivanti dalle sostanze sopraccitate e ha fissato valori di riferimento.
Non esclude, infatti, un rischio per la salute in particolare nei gruppi di popolazione
più giovani. L’assunzione di queste sostanze andrebbe quindi ridotta. Finora non
vi sono prove che i bambini nutriti con alimenti per lattanti e di proseguimento
abbiano subito danni alla salute. Le Agenzie europee della sicurezza alimentare suggeriscono
caldamente ai genitori di continuare a ricorrere, se necessario, agli alimenti studiati
appositamente per i neonati. Questi prodotti contengono infatti le sostanze nutritive
indispensabili per i lattanti nella giusta composizione e sono calibrati in base
alle loro esigenze. È assolutamente sconsigliato passare ad altri alimenti come
ad esempio al latte vaccino e di soia, che non sono adatti per nutrire i più piccoli
e possono causare gravi carenze e intolleranze. Giovanni D’Agata presidente dello
“Sportello dei Diritti”, chiede quindi all’industria alimentare di adottare
ulteriori misure efficaci, quali ad es. l’individuazione di metodi di produzione
alternativi o di altre fonti di grasso per soddisfare le nuove esigenze, fissando
la definizione di valori massimi vincolanti in varie derrate alimentari. Auspicabile,
pertanto, da parte delle aziende alimentari, l’utilizzo di un’allerta precoce con
il “BREVETTO ISS BEST”, un sistema di autocontrollo, brevettato dall’ISS, utilizzabile
in azienda, che propone un approccio tipo HACCP agli aspetti di qualità e salubrità
chimico-tossicologica degli alimenti. Si tratta di batterie di (bio)sonde nanometriche
BEST, che permettono un monitoraggio in continuum, per individuare precocemente bioindicatori
veterinari e indicatori di qualità e salubrità dell’alimento.